L'ANALISI
15 Dicembre 2025 - 21:32
Gli studenti premiati
CREMONA - Tanta gioia e tanto talento, oggi, al Teatro Ponchielli per l’annuale consegna delle borse di studio da parte dell’Associazione Industriali di Cremona (AIC). Un momento doppiamente importante per l’Associazione, che oltre a premiare giovani e brillanti menti, ha voluto celebrare i suoi 80 anni di storia, «una storia fatta di fatica, impegno, qualche errore e tanti successi», come ha ricordato un breve video proiettato per l’occasione. La serata è stata condotta da Massimiliano Falanga, direttore generale di AIC, che ha fatto le veci del presidente Maurizio Ferraroni, assente a causa di un grave lutto.

Durante la cerimonia che «rappresenta uno dei momenti più belli e più identitari per la nostra Associazione Industriale» come ha ricordato Falanga, sono state consegnate 160 borse di studio: 43 dell’Associazione Industriali (38 a studenti delle scuole secondarie e 5 ad universitari) e 117 istituite da imprenditori e privati, desiderosi di onorare la memoria dei propri cari o la loro azienda.
Il filo conduttore di tanta generosità è la volontà di avvicinare la scuola alle imprese: «Abbiamo portato avanti percorsi per le competenze trasversali - ha detto Davide Nicoletti, presidente Gruppo Giovani Industriali di Cremona e Vice Presidente dell’Associazione con delega all’Education -, incontri, momenti di orientamento, visite aziendali e testimonianze di imprenditori. E continueremo a farlo, perché crediamo che l’incontro fra giovani e imprese sia fondamentale».
L’evento, infatti, è stato anche un’occasione per celebrare la grande forza del territorio cremonese e del suo tessuto industriale. «Le imprese della nostra provincia - ha continuato Nicoletti - e dell’intero Paese stanno vivendo un paradosso: mai come oggi hanno bisogno di giovani competenti e motivati, e mai come oggi trovano difficoltà a reperirli. Abbiamo bisogno di persone capaci di usare i nuovi strumenti dell’industria e di giovani che abbiano voglia di crescere».
«Le imprese del nostro territorio - ha incalzato Nicoletti - hanno dimostrato, ancora una volta, una straordinaria capacità di resilienza: hanno investito, reagito, innovato. E continueranno a farlo, perché questa è la loro natura. Ma un territorio può essere forte solo se lo sono anche i suoi giovani, soprattutto ora che si aprono opportunità nuove per chi saprà coglierle».

Ma i veri protagonisti di oggi sono stati i giovani premiati: «Il risultato che avete ottenuto - ha concluso Nicoletti - non è un punto d’arrivo, ma un punto di partenza. Siate orgogliosi, ma non sazi. Siate determinati, ma non rigidi. Siate curiosi, ma non superficiali. Il premio che avete ricevuto è il riconoscimento del vostro valore, ma è anche un impegno: l’impegno a credere nei vostri talenti, a non smettere mai di imparare, a non lasciarvi scoraggiare. Come diceva Pietro Calamandrei: «La scuola è per definizione speranza. E oggi, guardando questi giovani, questa speranza la vediamo diventare realtà».
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