L'ANALISI
14 Dicembre 2025 - 05:10
Nel riquadro Roberto Oliva, sindaco di Scandolara Ravara, e Angelo Piano, vicesindaco di Ripalimosani
CASTELPONZONE - Dal cuore del territorio casalasco alla provincia di Campobasso, nel nome della tradizione dei cordai. Al Museo dei Cordai di Castelponzone si è tenuto il gemellaggio tra il Comune di Scandolara Ravara e quello di Ripalimosani, centro di poco meno di 3mila abitanti del Molise. Ad accogliere la delegazione il sindaco Roberto Oliva. Il viaggio si è svolto nell’ambito di un progetto, che sta realizzando l’associazione culturale ripese ‘Cgm today’, focalizzato in particolare sulla tradizione storica dei funai (o cordai), arte che lega profondamente le due comunità. La delegazione era capitanata del vicesindaco Angelo Piano.
L’accoglienza a Castelponzone, dove è stato realizzato l’unico museo dei Cordai, è stata definita «straordinaria» dal gruppo di Ripalimosani. Oltre ad Oliva erano presenti rappresentanti dell’associazione ‘Castelline del Borgo’, figure chiave nella promozione e conservazione della memoria storica locale.
Il cuore della visita è stato il Museo dei Cordai, un luogo che testimonia l’importanza di questa antica arte nel territorio. Come a Ripalimosani, dove la tradizione funaiola è stata un pilastro economico e identitario: il borgo molisano è stato definito in passato come il ‘Paese dei Funai’ per l’enorme produzione di funi portata avanti da una trentina di aziende a conduzione familiare, una realtà storica che trova un’eco significativa anche nel piccolo borgo di Castelponzone.
«Siamo qui per raccogliere idee utili al nostro territorio e, soprattutto, per dare il via ad un sodalizio storico-culturale tra Ripalimosani e il Borgo dei Cordai», ha dichiarato Piano. «L’antica arte dei cordai è un patrimonio comune che vogliamo riscoprire e valorizzare insieme, risvegliando l’orgoglio per la nostra storia comune - ha affermato Oliva -. Abbiamo fatto sempre molta attenzione a questo bellissimo Borgo e continueremo a farlo. Quando abbiamo realizzato il museo delle corde eravamo convinti di essere da soli in questo percorso di valorizzazione di questo mestiere artigianale e invece non è così: dopo questa visita ci impegneremo a continuare insieme, per fare ancora di più».
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