L'ANALISI
14 Dicembre 2025 - 05:05
CREMONA - Nel terzo quadrimestre di quest’anno, un po’ a sorpresa, la Italia è balzata al quarto posto tra i Paesi del G20 per esportazioni di merci nel mondo e anche la nostra provincia beneficia del trend positivo: in nove mesi l’export è cresciuto dell’1,4% rispetto allo stesso periodo del 2024. L’incremento, a Cremona, è stato di ben 61,2 milioni di euro. Insomma, stando all’ultimo report stilato dalla Cgia di Mestre, pare che l’effetto dazi di Trump, per il momento, non abbia impensierito troppo le imprese.
Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia e della Camera di commercio Cremona-Mantova-Pavia, resta però cauto. «Non mi permetto di commentare sui dazi, anche perché può essere che parecchie aziende abbiano mandato più merce prima della loro partenza. Le dinamiche aziendali, inoltre, sono molto diversificate – spiega –. Mi attengo invece ai dati generali della Lombardia, che abbiamo presentato di recente alla presenza dell’assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi: l’industria regionale nel terzo trimestre è cresciuta del 4,1% rispetto allo stesso trimestre del 2024, mentre rispetto al secondo trimestre di quest’anno è cresciuta dell’1,3%. La quota dell’export lombarda rispetto alla produzione è arrivata al 38,3%. Sono dati che riguardano tutti i settori e che ci dimostrano un’ottima tenuta».
Anche l’osservatorio della Cgia si esprime con cautela sul tema dazi: «Pur essendo prematuro trarre delle conclusioni definitive – è infatti la premessa dell’ufficio studi di Mestre –, l’implementazione dei dazi voluti da Trump sembra non aver inciso sulle nostre vendite all’estero né verso gli Stati Uniti né verso gli altri mercati internazionali. Anzi, se consideriamo anche le tensioni geopolitiche e le difficoltà del commercio mondiale, nel terzo trimestre di quest’anno siamo balzati ad un valore esportazioni di quasi 190 miliardi di dollari».
In chiave locale, scopriamo che la provincia di Cremona si piazza al 53º posto tra le province italiane per export, con 4 miliardi 565 milioni e 600mila euro nei primi nove mesi di quest’anno. L’incremento rispetto allo stesso periodo del 2024 è pari, appunto, a 61,2 milioni. Anche analizzando i dati sull’export negli Usa troviamo un incremento significativo: da Cremona (che in questo caso si piazza al 37º posto nazionale) nel periodo gennaio-settembre sono partiti in direzione America prodotti per 327,2 milioni di euro e cioè 15,2 milioni in più rispetto ai primi nove mesi del 2024 (+4,9%).
L’export negli Usa è aumentato in sole 45 province italiane, con il record di Trieste dove si registra addirittura un +1.079,9%. L’export in generale, invece, è cresciuto in 60 province con il record di Palermo: +160,6%. Crollo delle esportazioni al contrario a Crotone (-28,1%), mentre per quanto riguarda i soli prodotti destinati agli Stati Uniti il calo maggiore si registra a Siracusa (-88,5%). A livello nazionale gli Usa sono il secondo Paese di destinazione della merce, a precedere è solo la Germania.
Prendendo in esame i primi 50 gruppi di prodotti esportati che rappresentano il 90%, nei primi 9 mesi del 2025 gli incrementi di vendita nei mercati di tutto il mondo hanno interessato in particolare la nostra produzione di imbarcazioni (+51,6%), i medicinali (+37,6%), i metalli preziosi (+32,4%) e gli aeromobili (+25,5%). Male, invece, la gioielleria (-14,7%), i prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (-13,6%) e le auto (-10%).
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