L'ANALISI
12 Dicembre 2025 - 05:10
CREMONA - Un legame profondo con l’Africa, nato dalla ricerca sulla terra cruda e trasformato in un impegno concreto di cooperazione. Questo è il cuore dell’iniziativa ‘NELNEL Design per l’Africa’ che si terrà domenica nello spazio Danzarea di via Palestro 28. L’evento, più che una semplice esposizione, è il punto di partenza di una raccolta fondi finalizzata a sostenere sostenere una realtà educativa nel villaggio di Nganda Pio, ai margini di Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo. Un’iniziativa di solidarietà nata dal legame fra due sorelle: Nelly e Patrizia Bonati.
Protagonista è, infatti, l’arte dell’architetto e designer Nelly, la cui carriera è stata segnata da una duplice passione: lo studio delle tecniche costruttive vernacolari, in particolare l’uso della terra cruda, e un’instancabile sperimentazione artistica nel design e nel riuso creativo. È proprio dalla prima che è scaturito un rapporto scientifico e spirituale con diverse regioni dell’Africa settentrionale e centrale, consolidato nel tempo attraverso seminari, corsi e progetti di cooperazione. Ora, nonostante la scomparsa dell’architetto un mese fa, quella connessione continua a vivere e si fa azione solidale grazie alla decisione della famiglia di destinare i proventi della vendita di una ricca collezione delle sue creazioni – collane, vestiti, sculture e oggetti unici nati dal riciclo e valorizzazione di materiali eterogenei, dalla terra cruda alle plastiche recuperate, dai tessuti pregiati ai metalli – a sostegno di una scuola materna e primaria completamente gratuita. La struttura è sorta grazie all’associazione I.RE.D. Africa, realtà congolese con cui la designer ha collaborato a lungo e conosciuto direttamente, fondata da artisti locali impegnati nello sviluppo delle loro comunità. «Abbiamo scelto – ha spiegato Patrizia – di continuare il suo impegno per questa realtà che ha contribuito a creare e ha sempre supportato con tanta dedizione».
In particolare la scuola rappresenta un modello di autosostenibilità e mutuo aiuto in un territorio carente di servizi ma ricco di coesione sociale. «Un innovativo sistema di autofinanziamento agricolo – racconta Bonati – copre i costi operativi, mentre pozzi e un impianto fotovoltaico, realizzati negli anni anche grazie al supporto di Nelly, garantiscono acqua ed energia non solo all’edificio scolastico, ma anche alle famiglie della zona». L’iniziativa di Cremona mira a contribuire a questa crescita, sostenendo il buon funzionamento di un progetto che pone al centro i diritti dell’infanzia e uno sviluppo partecipativo.
L’evento, in programma dalle 16 alle 20, sarà quindi un momento per scoprire, attraverso le opere di Bonati, come una ricerca progettuale e materica possa tradursi in un gesto di forte valore sociale. Le creazioni, già visibili presso il laboratorio ‘Patrizia Bonati Gioielli’ in corso Garibaldi, diventano così strumenti per costruire un ponte tangibile tra Cremona e una comunità rurale del Congo, dimostrando che il design può essere anche un veicolo di sostegno e di condivisione di un futuro più equo.
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