L'ANALISI
12 Dicembre 2025 - 05:15
CASTELDIDONE - All’asta una parte del Castello Villa Mina della Scala, gioiello storico e architettonico non solo del territorio casalasco ma anche della provincia di Cremona.
Il prezzo di partenza dell’asta che si terrà venerdì 19 dicembre 2025 è di 441mila e 108,75. L’offerta minima è di 330mila e 831,51 euro e il rialzo minimo è di 8mila euro. Il termine per presentare le offerte è fissato per giovedì 18 dicembre 2025 alle 13.
La descrizione di ciò che potrà essere acquistato è la seguente «Diritto di piena proprietà di due corpi di fabbrica facenti parte del complesso denominato castello ‘Mina della Scala’ risalenti circa alla seconda metà dell’800. I due corpi di fabbrica oggetto di pignoramento, sono stati ristrutturati interamente negli anni 2010/2015 e adibiti ad ostello, con ingresso/reception, saletta ristoro con angolo cucina, 12 camere letto, 11 bagni, disimpegni/corridoi. Annesso vi è un deposito suddiviso in tre ambienti e, a corredo, vi sono due appezzamenti di terreno in lato sud, della superficie di circa duemila metri quadrati, costeggianti la strada di accesso al castello, che sono adibiti a verde incolto, e in piccola superficie utilizzati quali parcheggio auto degli ospiti». A chiedere il pignoramento un istituto di credito. L’udienza che ha sancito la vendita è avvenuta lo scorso aprile in tribunale a Cremona, davanti al giudice onorario Giorgio Trotta.
L’immobile prende il nome dalle famiglie che nei secoli lo hanno vissuto. Sontuosa residenza nobiliare di campagna eretta a fine Cinquecento dalla famiglia Schizzi, una delle storiche famiglie della nobiltà cremonese. Un’architettura dalle forme uniche, dal chiaro rimando alla destinazione fortificata, castellana, una decisa rievocazione di epoche precedenti. A cavallo del Settecento la dimora venne ampliata e restaurata, la famiglia fece realizzare uno splendido ciclo pittorico a tema mitologico, in tutta la parte residenziale. Verso la fine del XVIII secolo, vennero aggiunte le rimesse, adibite a finalità agricole, unitamente alle due eleganti torrette d’ingresso utilizzate come scuderie ed alloggi di servizio. Tra le ‘leggende’ che circolano attorno alla struttura, quella più famosa è la presenza di un fantasma, di un’antenata della casata costruttrice del castello, rimasta sola nel maniero dopo una grave pestilenza e il cui spirito non ha mai lasciato Casteldidone.
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