L'ANALISI
09 Dicembre 2025 - 11:22
Andrea Bondurri e l'ospedale Oglio Po di Casalmaggiore
CREMONA - Andrea Bondurri, classe 1974, è il nuovo direttore della Chirurgia dell’Ospedale Oglio Po. Professionista affermato, da diciassette anni è in forza all’Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano dove guida la struttura semplice di Chirurgia Colo-Rettale. Specializzato in patologie del colon-retto, tumori e chirurgia addominale, in urgenza e in elezione, entrerà in servizio a Casalmaggiore nel mese di marzo 2026.
Ad accoglierlo il direttore generale Ezio Belleri e il direttore sanitario Francesco Reitano: «L’arrivo del dottor Bondurri è un fatto molto importante per la Chirurgia dell’Oglio Po che potrà crescere e implementare l’offerta di servizi con nuove energie e competenze – hanno spiegato -. Ringraziamo il dottor Matteo Molfetta per il lavoro che sta svolgendo (come facente funzioni) in questo periodo di transizione dopo il pensionamento dell’ex direttore Guglielmo Giannotti».

Professore a contratto all’Università degli Studi di Milano nella Scuola di Specializzazione in Chirurgia, Andrea Bondurri ha al suo attivo diverse esperienze formative all’estero, fra le quali due stage a Strasburgo e in Guadalupe.
«L'esperienza più forte è recente – racconta – ho appena partecipato a una missione di sei mesi con Emergency nel centro traumatologico di Goderich in Sierra Leone, dove per un mese sono stato l’unico chirurgo. In quel contesto di fine guerra civile, il nostro ruolo era di trattare i traumi e le patologie chirurgiche acute, tra cui i bambini con problematiche complesse, come la stenosi esofagea da ingestione di sostanze caustiche (agenti chimici) e la malnutrizione cronica».
Dal 2007 è membro della Società Italiana di Chirurgia Colo-Rettale (SICCR) dove, per quattro anni, è stato responsabile della Lombardia per poi essere eletto nel direttivo nazionale.

Bondurri è cofondatore e oggi segretario nazionale dell’ Associazione culturale scientifica «MISSTO» che dal 2021 porta avanti progetti di ricerca e promuove la collaborazione con le associazioni delle persone con stomia.
«Si tratta di un progetto a cui tengo moltissimo, capace di unire chirurghi, urologi, infermieri e metodologi. Insieme abbiamo scritto le linee guida per la gestione e il trattamento delle enterostomie e urostomie. Lo scopo è rispondere nel miglior modo possibile alle domande dei pazienti che sono parte integrante del percorso di cura e della ricerca. Attualmente stiamo seguendo uno studio multicentrico sulla prevenzione della disidratazione dopo il confezionamento di una ileostomia, che nel 20% dei casi è una concausa del rientro non programmato in ospedale di questi pazienti».
«Sono molto grato alle persone con cui lavoro; una fortuna essere cresciuto con professionisti appassionati, dediti, competenti, mi riferisco sia ai medici che agli infermieri» - aggiunge Bondurri.
«Il primo obiettivo è conoscere i nuovi colleghi e valorizzare le abilità che già esistono per farle emergere con più forza. Cercherò di mettere a disposizione dell’Oglio Po le competenze tecniche, organizzative e relazionali che ho acquisito negli ultimi vent'anni, valorizzando il lavoro multidisciplinare e la collaborazione con le altre discipline - spiega Bondurri -. Non vedo l'ora di cominciare. Anche se per me è una realtà sanitaria e socio sanitaria nuova, so che l’Oglio Po è un riferimento importante per i cittadini dell'area casalasco viadanese. A questo proposito, nel tempo, cercheremo di dimostrare che la chirurgia può dare risposte concrete anche a livello territoriale».

«Operare all’interno di una dinamica di cooperazione fra l’ospedale di Cremona (Hub) e l’Oglio Po (Spoke) è una sfida indispensabile – precisa Bondurri -. Mi aspetto che i bisogni della comunità possano trovare soluzioni vicino a casa, penso alle neoplasie del colon e dello stomaco, alle patologie benigne delle vie biliari, alle ernie e la proctologia. Non solo. Immagino la possibilità di lavorare insieme alla chirurgia di Cremona (diretta dal Prof Gianluca Baiocchi) sui percorsi per il trattamento della patologia oncologica maggiore, per la patologia epatobiliopancreatica e il trauma».
«Sono a conoscenza dell’ottimo lavoro svolto dall’équipe di Endoscopia e gastroenterologia digestiva diretta da Roberto Grassia con la quale rafforzeremo la collaborazione. Fondamentale sarà il raccordo con il Day Hopital oncologico, il coordinamento dell’attività ambulatoriale e il ruolo degli infermieri per la continuità delle cure e i trattamenti conservativi per i pazienti con stomia – continua Bondurri -. con l’aiuto di tutti e dopo un periodo di ascolto e apprendimento, mi impegnerò per fare un buon lavoro».
Bondurri sottolinea l’importanza del rapporto umano con il paziente e della comunicazione empatica, anche nei percorsi chirurgici più complessi, citando alcuni esempi come «il dialogo preoperatorio, la stretta di mano prima che il paziente si addormenti in sala operatoria, il colloquio al risveglio. Tutti elementi che generano fiducia e influiscono positivamente sulla gestione della malattia» - precisa.
«Utilizzare linguaggi di cura innovativi facilita la relazione con le persone, ne abbiamo avuto prova in un percorso costruito con le infermiere del Centro di stomaterapia e riabilitazione del pavimento pelvico dell’ospedale dove lavoro attualmente. Abbiamo chiesto ai pazienti di raccontare il loro vissuto in forma di diario e agli studenti del Liceo artistico Boccioni di Milano di leggere le loro storie».
«I ragazzi e le ragazze hanno avuto una doppia possibilità: capire cosa significa avere bisogno di una deviazione intestinale o urinaria per gravi problemi di salute e proporre progetti per sostenere i pazienti. Fra questi cito la realizzazione di un Mandala (disegni in bianco e nero da colorare). Confesso, ero scettico, ma mi sono dovuto ricredere: i pazienti ci hanno spiegato che l’atto di colorare li ha distesi, distratti, soprattutto ha consentito loro di svolgere questa attività con i nipoti, gli amici; li ha aiutati a sentirsi meglio».
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