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LA CITTÀ AI GRANDI LAVORI

Il patrimonio ritrovato con il piano delle opere

Per il triennio 2026-2028 investimenti per 34 milioni tra conservazione e innovazione

Francesco Gottardi

Email:

fgottardi@cremonaonline.it

07 Dicembre 2025 - 05:20

Il patrimonio ritrovato con il piano delle opere

Il Vecchio Ospedale e Santa Maria della Pietà

CREMONA - «Restituire ai cremonesi la piena fruibilità del proprio patrimonio urbano, a partire da quegli spazi che da anni attendono di tornare vissuti». Quella presentata dall’assessore Paolo Carletti è una visione di governo della città che non si limita ad amministrare il quotidiano, ma costruisce una visione strategica per i luoghi della collettività. È questo il cuore del Piano delle opere pubbliche 2026-2028 esposto in Consiglio Comunale: un investimento di oltre 34 milioni di euro per il triennio. 

carletti

Il piano si muove su un doppio binario: da un lato il recupero e la valorizzazione di gioielli storici dimenticati, dall’altro la creazione di nuovi poli di aggregazione e vita sociale. Tra le priorità spicca il recupero di due monumenti simbolo della storia cittadina: Palazzo Cittanova, l’iconico complesso del 1265 che «da anni attende di essere restituito alla cittadinanza in tutta la sua solennità» e per il quale sono stati stimati 712mila euro, e il complesso di Santa Maria della Pietà, sul quale saranno investiti 2,5 milioni. Entrambi, seppur diversi, raccontano secoli di storia e attendono da decenni un intervento di cura che li riporti alla loro piena funzionalità e fascino. «Abbiamo dovuto – spiega Carletti – sciogliere il nodo che intreccia conservazione e sicurezza: per il Cittanova, per esempio, gli arredi e i serramenti lignei hanno imposto una serie di accortezze per la realizzazione di un appropriato sistema anti-incendio».

piano

In parallelo, prende forma il progetto ‘Giovani in Centro’, un’operazione ambiziosa di rigenerazione urbana che punta a estendere la vitalità del centro storico alle aree limitrofe. «L’obiettivo è creare un distretto integrato con residenze, spazi aggregativi, aree studio, oltre al rifacimento di piazze e alla sistemazione del giardino di viale Trento Trieste». Un cantiere complesso, che con i fondi PNRR vale oltre 17 milioni di euro, per il quale l’assessore Carletti ha chiesto «un sostegno e un’unità di intenti per superare gli inevitabili imprevisti».

La sicurezza e la qualità degli spazi pubblici rappresentano l’altro cardine del programma. Proseguono gli interventi strutturali sugli edifici scolastici, come alla scuola Anna Frank (1,7 milioni di euro) e alla media Vida (200mila euro), con progetti che guardano alle esigenze future e non meri interventi tampone. Ci sono poi gli adeguamenti degli impianti elettrici le scuole elementari Trento Trieste e Realdo Colombo (da 241mila e 390mila euro). Fondamentale anche la messa in sicurezza del ponte sul Morbasco lungo viale Po, il cui rifacimento del parapetto danneggiato dagli alberi abbattuti dal maltempo, già finanziato con 280mila euro, attende solo l’ultimo via libera della Soprintendenza.

Significativi passi avanti si registrano anche nella ‘casa dei cremonesi’: il Palazzo Comunale. I lavori di messa in sicurezza delle coperture, per un investimento di 2 milioni di euro, hanno permesso di rimuovere la gran parte dei puntelli che per anni hanno ingombrato gli uffici, restituendo decoro e sicurezza ai luoghi del lavoro amministrativo. Un impegno che si replica al cimitero monumentale: «Il nostro è un cimitero particolarmente bello e pertanto deve essere anche particolarmente curato», con l’obiettivo di riaprire il famedio e sistemare il multipiano (500mila euro).

L’assessore Carletti non ha nascosto le sfide e le inevitabili mancanze che accompagnano la stesura di un piano triennale. «Un piano sicuramente manchevole di qualcosa – ha riconosciuto – ma i piani si fanno con i fondi a disposizione. Abbiamo fatto delle scelte politico-amministrative e questa tabella di marcia rappresenta la nostra visione delle priorità strutturali per Cremona». Alcuni interventi vedranno infatti il loro finanziamento slittare al 2027, decisioni per le quali Carletti non si sottrae al dibattito, consapevole che «amministrare vuol dire decidere».

A rendere possibile tutto il lavoro, dalla progettazione fino alla messa in opera dei cantieri, è il lavoro quotidiano degli uffici cui l’assessore, nel suo intervento in Consiglio, ha voluto rivolgere un ringraziamento particolare: «Un pensiero e un grazie a tutti i tecnici del settore, guidati dall’architetto Giovanni Donadio e dall'ingegner Emanuele Stoppa, per il lavoro appassionato e l’unità di intenti con cui stanno affrontando una mole di progettualità che mette a dura prova l’intero ufficio».
Infine Carletti ha fatto riferimento alla candidatura della città a capitale della cultura 2026: «Recuperare spazi espositivi, dedicandoli alle organizzazioni e alle tante associazioni culturali e non solo attive in città, significa anche valorizzare Cremona agli occhi dei turisti che, sempre più numerosi, la visitano e la visiteranno».

Il Piano delle Opere Pubbliche 2026-2028 si presenta così come una mappa di cantieri, non solo edili ma di comunità, per ricucire il tessuto urbano tra passato e futuro, restituendo alla cittadinanza gioielli urbani, creando nuovi spazi di incontro e dando nuova vita a spazi chiusi da anni.

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