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L'ALLARME

Truffa dei dati sanitari, un'altra ondata di mail tranello

Tornano a fioccare le segnalazioni in provincia come in varie zone del Nord Italia

La Provincia Redazione

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03 Dicembre 2025 - 20:26

Truffa dei dati sanitari, un'altra ondata di mail tranello

CREMONA - Tornano a fioccare, anche a livello locale, le segnalazioni relative alla truffa imbastita da malviventi senza scrupoli che sfruttano aspetti sanitari. Si tratta di un tentativo di raggiro odioso, che fa leva su una mail in cui si chiede di fornire, cliccando su un link, dati personali e bancari affinché si possa continuare ad accedere al Fascicolo Sanitario Elettronico. A quanto pare il tranello si è di nuovo palesato in particolare in due regioni del Nord: Lombardia ed Emilia Romagna.

Le autorità di quest’ultima regione, secondo quanto emerso nelle ultime ore, sarebbero pronte a segnalare il tentativo di frode nelle sedi competenti. L’allarme lanciato pochi giorni fa dalle autorità lombarde è stato analogo, anche se il mezzo utilizzato dai malviventi risulta differente: messaggi sms e non mail.


Regione Lombardia ha avvisato i cittadini che in questi giorni vengono inviati sms ingannevoli, ancora una volta di natura sanitaria. Questi messaggi — hanno spiegato sul sito della Regione i responsabili che seguono questa vicenda — si prestano a essere interpretati come comunicazioni provenienti da strutture sanitarie regionali o uffici Cup (Centro unico di prenotazione), ma che in realtà sono tentativi di truffa.

In particolare, i messaggi riportano diciture non corrette come ‘Centro Unico Primario’ e invitano a contattare numerazioni a pagamento (esempio prefisso 893) per ottenere informazioni o aggiornamenti su pratiche personali. Intanto, dal Piemonte viene segnalato un terzo fronte di raggiri telematici, quello che fa leva su una mail dal testo allarmante in cui si parla di un presunto ordine del tribunale a carico del destinatario del messaggio, accusato di reati gravissimi (pornografia infantile, molestie sessuali, tratta di esseri umani a fini sessuali, pornografia informatica e spaccio di droga). Secondo gli esperti inganno e pressione psicologica servono per ottenere dati sensibili o installare malaware.

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