L'ANALISI
04 Dicembre 2025 - 05:10
Un momento del laboratorio
CASALMAGGIORE - Sul territorio casalasco-viadanese prosegue con successo il coinvolgimento attivo di ragazze e ragazzi nella promozione del contrasto al gioco d'azzardo patologico.
Una nuova campagna di comunicazione sociale sul tema del gioco d'azzardo patologico per sensibilizzare la comunità dell'Oglio Po è stata realizzata dagli studenti dell'indirizzo sociosanitario del Polo Romani di Casalmaggiore.
Dopo un'estate che ha visto la partecipazione dei Giovani Ambassador contro il gioco d'azzardo patologico in vari eventi sul territorio - dallo SlotMob a Mantova, alla serata Azzardiamoci a Bozzolo, al Festival della Salute a Casalmaggiore - è stato attivato nel mese di novembre un nuovo percorso formativo al Polo Romani.
L'obiettivo è duplice: responsabilizzare gli studenti perché agiscano come vere e proprie «sentinelle» nelle loro comunità contro l'azzardo e coinvolgerli nella campagna di comunicazione avviata in via sperimentale lo scorso anno da oltre sessanta loro coetanei (tra cui studenti del Polo, scout e giovani della webradio di Bozzolo).

Il laboratorio di comunicazione sociale dedicato al tema del gioco d'azzardo patologico, coordinato da Ascop, Concass e da Csv Lombardia Sud Ets, ha coinvolto in un percorso di formazione scuola-lavoro le classi 5A e 5B dell'indirizzo professionale Servizi per la sanità e l'assistenza sociale.
Gli studenti, quasi una cinquantina, hanno partecipato attivamente a momenti di formazione con esperti, a discussioni guidate e ad attività di produzione multimediale. Hanno incontrato il disegnatore Gianluca Foglia, autore della prima edizione della campagna «Scommettochesmetto» e sotto la guida dei tutor Daniele Goldoni e Alessandra Mariotti e della docente Katia Bernuzzi, hanno realizzato le interviste agli esperti del SerT di Casalmaggiore - Asst Cremona: Simone Zaltieri (psicologo e psicoterapeuta) e Federica Scaglioni (assistente sociale), e al professionista dello Smi «Gli Astronauti» di Fondazione Arca, l'educatore Lorenzo Carra.
Si sono inoltre confrontati con Claudio Forleo di Avviso Pubblico e con Giuseppina Nosé, referente della rete No Slot Mantova.
Il laboratorio è stato per gli studenti un' esperienza di crescita e di acquisizione di consapevolezza sul fenomeno del gioco d'azzardo patologico.
Soddisfatta del lavoro svolto la dirigente del Romani, Daniela Romoli. «Sono orgogliosa del lavoro che gli studenti stanno svolgendo. Il progetto rappresenta un'esperienza formativa di grande valore, capace non solo di arricchire le loro competenze professionali nel percorso di formazione, ma soprattutto di renderli cittadini consapevoli e protagonisti attivi del benessere della propria comunità. Il gioco d'azzardo patologico è un fenomeno complesso e in crescita, che richiede attenzione, conoscenza e responsabilità. Vedere i ragazzi impegnarsi con maturità, sensibilità e creatività durante gli interventi degli esperti, nei dibattiti e nella realizzazione degli elaborati rivolti alla prevenzione è un risultato che conferma quanto la scuola possa essere un luogo di partecipazione e di prevenzione sociale. Colgo l'occasione per ringraziare i partner del progetto, gli esperti coinvolti e i docenti che hanno accompagnato gli studenti in questo percorso».
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