Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CAORSO

Da nucleare a fotovoltaico: arriva un maxi impianto di accumulo energia

Il progetto Bess suscita dubbi su impatti e compatibilità urbanistica: Comune e opposizione chiedono chiarimenti sulle scelte del Ministero e sull’uso di suolo agricolo

Elisa Calamari

Email:

redazioneweb@laprovinciacr.it

03 Dicembre 2025 - 12:14

Da nucleare a fotovoltaico: arriva un maxi impianto di accumulo energia

(foto IA)

CAORSO - Lì dove un tempo veniva prodotta energia elettrica tramite la fissione nucleare, sarà stoccata energia pulita: da fotovoltaico. Il Ministero dell’Ambiente ha infatti avviato la procedura autorizzativa per il progetto Bess (Battery energy storage system) su circa 8,6 ettari di suolo agricolo situato a Zerbio, proprio al confine con ‘Arturo’.

Il Governo intende dunque realizzare un impianto di accumulo elettrochimico (potenza pari a 225 Mw) e relative opere di connessione, che tradotto significherà una distesa di ‘container’ connessi fra loro. Però non nell’area gestita da Sogin.

Come subito precisato dal sindaco Roberta Battaglia, si tratta di una procedura sovracomunale e l’ente locale ha già presentato osservazioni, facendo notare che il progetto non è compatibile con i piani urbanistici vigenti e chiedendo delucidazioni circa impatti acustici e magnetici.

Neppure la minoranza sta a guardare: Antonella Codazzi e Biagio Radenovski del gruppo ‘Caorso futura’ hanno sollevato la questione durante la recente assemblea pubblica sul bilancio tenutasi a Zerbio, inoltre ieri hanno protocollato una interpellanza. Domandano alla giunta come mai non è stato informato il consiglio comunale, se l’impianto è destinato ad essere collegato al sito nucleare per futuro utilizzo da parte del sito e come mai il Comune non abbia chiesto al Ministero di spostare il progetto proprio all’interno dell’area dell’ex centrale nucleare adiacente.

«Lì ci sono già ampie aree cementificate per 280mila metri quadrati - sottolineano i consiglieri - e l’iniziativa sarebbe coerente con la mozione consiliare approvata a novembre 2024, che parlava di un futuro di produzione di energia green per l’impianto».

A margine Codazzi precisa che i Bess sono indispensabili per stabilizzare la rete laddove cresce la produzione di energia da fonti rinnovabili, «in questo caso però, visto il legame strettissimo con la centrale nucleare, la posta in gioco è ben più importante: non si può puntare sulla riconversione industriale green del sito consumando altro suolo agricolo limitrofo e utilizzando le infrastrutture di rete della centrale stessa, che al suo interno ha già suolo cementificato disponibile».

E conclude: «Ministero, Sogin e Terna (alla quale sarebbe collegata la società proponente, ndr) devono fare scelte chiare sul sito ex nucleare di Caorso».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400