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Il culto, i beni, la carità: l’8xmille sotto la lente

Reso noto il rendiconto. Per gli edifici vincolati dalla Soprintendenza mezzo milione di euro

La Provincia Redazione

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03 Dicembre 2025 - 05:25

Il culto, i beni, la carità: l’8xmille sotto la lente

CREMONA - La Diocesi di Cremona riceve ogni anno dalla Conferenza episcopale italiana (Cei) le somme dai fondi derivanti dall' 8xmille per finalità di «culto e pastorale», «per esigenze caritative» e per i «beni culturali». Si tratta di risorse economiche — come si legge nella nota comparsa sul sito della Diocesi — che hanno una precisa destinazione, secondo progetti che la Cei verifica in fase di assegnazione e nella successiva fase di erogazione. Le assegnazioni avvengono nell'autunno di ogni anno e le risorse devono essere erogate entro il mese di giugno dell'anno successivo.

Le somme assegnate nel 2024 ed erogate nel 2025 e con progetti in fase di esecuzione (gli importi vengono calcolati anche in base alla popolazione della Diocesi) sono state ripartite per le seguenti finalità:

Per il primo fondo, «il culto e la pastorale» l'ammontare complessivo è di 818.843 euro; si va dai 50.000 euro per l'esercizio del culto (di cui 20.000 euro per la formazione degli operatori pastorali e per la stampa di sussidi, mentre il contributo per interventi urgenti sugli immobili parrocchiali è pari a 30.000 euro), alla voce «Cura delle anime», totale 706.843 euro, che comprende le spese per la Curia diocesana (in tutto 526.843 euro), con tutte le spese relative al funzionamento della Diocesi, dagli uffici pastorali ai dipendenti della Curia diocesana. Il contributo della Diocesi al funzionamento dei mezzi di comunicazione a finalità pastorale è pari a 160.000 euro, mentre per scopi missionari sono stati erogati 15.000 euro (per i sacerdoti «fidei donum»).

Per catechesi ed educazione cristiana sono stati previsti 47.000 euro: alla Federazione Oratori 30.000 euro, alla Fondazione Mazzolari di Bozzolo 10.000 euro; a Villa Cagnola di Gazzada 7.000 euro.

Ammonta a 779.223 euro il fondo destinato a «interventi caritativi», che si sono concretizzati in numerosi progetti, a cominciare da quelli gestiti dalla Caritas diocesana (400.000 euro). Decine i soggetti che si sono avvalsi dei contributi, in maniera, ovviamente, variabile.

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Per quanto riguarda i «beni culturali», i fondi assegnati alle Diocesi, non calcolati in base al numero degli abitanti, sono grosso modo analoghi per tutte le diocesi. Quella di Cremona ha avuto un fondo di 490.000 euro per gli interventi su beni culturali vincolati dalla Soprintendenza (la legge presuppone che ogni immobile che abbia compiuto 70 anni sia vincolato). La Cei ammette anche contributi per interventi sugli immobili con più di 20 anni. La scelta diocesana è stata per due interventi importanti, che per la loro entità hanno riguardato tre lotti, per tre anni di seguito, sulle chiese di Casalmaggiore Duomo (310.000 euro) e la chiesa parrocchiale di Romanengo (180.000 euro).

La Cei — precisa ancora il sito della Diocesi — ammette anche il finanziamento al 75% dei costi sostenuti per il restauro di due organi a canne: per il santuario della Madonna dei Campi di Brignano Gera d'Adda (30.809 euro) e la parrocchia S. Lorenzo martire di Genivolta (93.872 euro).

Per la voce relativa a «Musei, Archivi e Biblioteche» si prevede la spesa di 13.000 euro per ogni ente (Suore Adoratrici di Rivolta d'Adda, Museo diocesano, Archivio storico, Biblioteca del Seminario). Un finanziamento di 6.000 euro, infine, è previsto per progetti speciali che coinvolgano insieme Musei, Archivi e Biblioteche.

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