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INTERROGATORIO DI GARANZIA

Consulente aziendale arrestato per maltrattamenti sulla compagna

Il 51enne: "Abbiamo discusso, ma le ho dato solo un calcio nel sedere"

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

28 Novembre 2025 - 08:28

Consulente aziendale arrestato per maltrattamenti sulla compagna

Il tribunale di Cremona

CREMONA - La lite c’è stata, ma “le ho solo dato un calcio nel sedere, indossavo le scarpe antinfortunistica, magari le ho ho fatto del male, ma non volevo”. Davanti al gip che ieri lo ha interrogato, ha cercato di minimizzare il cremonese 51enne, consulente aziendale, arrestato dalla polizia la sera del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, finito in carcere per maltrattamenti, da agosto, e per lesioni aggravate alla compagna: 7 giorni di prognosi.

“Il mio assistito e la donna si conoscono da 30 anni, da quando erano ragazzini. Trent’anni di relazione tossica -­ ha detto l’avvocato Davide Garbetta, difensore del 51enne –. Il mio cliente ha spiegato che non è una relazione stabile. Si prendono e si pigliano. La signora ha avuto altre storie. Ogni tanto si presentava a casa di lui”.

Si è presentata anche martedì sera. E’ nata una discussione. Un vicino ha sentito le grida, le richieste di aiuto della donna e ha chiamato il 112. Nel giro di pochi minuti è arrivata la pattuglia della Volante. Nel cortile del condominio i poliziotti hanno trovato la vittima in lacrime e ‘con evidenti segni di lesioni al volto’. Il 51enne aspettava gli agenti sulla porta di casa.

“Proprio per il fatto che la loro non fosse una relazione, il mio assistito ha perso le staffe, ma non ha alzato le mani. Ha riferito di aver dato alla donna solo quel calcio al sedere”, ha aggiunto il legale, che al gip ha chiesto di revocare la misura del carcere, di mandare il 51enne ai domiciliari o di applicargli una misura ancora meno afflittiva. Il gip si è riservato.

Cinque anni fa, la compagna lo aveva denunciato, “ ma poi le cose si erano messe a posto”, ha continuato l’avvocato Garbetta. Il consulente aziendale ha un precedente per resistenza a pubblico ufficiale. Martedì sera, sulla porta di casa ha atteso gli agenti ‘con ostilità, mentre continuava a inveire contro la donna e contro gli stessi operatori”, hanno spiegato in Questura. “Il mio assistito ha negato di aver avuto un atteggiamento ostile con i poliziotti, anche perché ha spiegato al gip di avere già avuto un un processo per resistenza a pubblico ufficiale. Ha spiegato che i poliziotti volevano entrare in casa, lui ha tergiversato, consapevole di non aver fatto nulla di grave”.

Gli agenti lo hanno portato in Questura ed è scattato l’arresto arrivato nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Codice rosso. Il questore Ottavio Aragona. “Per quanto riguarda le violenze di genere, i maltrattamenti in famiglia – spiega il questore Aragona che da lunedì sarà in pensione- , tutte le forze di polizia sono perfettamente attrezzate per contrastate questi odiosi fenomeni criminali. Per quanto riguarda la Polizia di Stato, ormai da anni è consolidata l’esperienza sia dell’apposita sezione della Squadra mobile per quanto riguarda il codice rosso, sia degli uffici della Divisione anticrimine per quanto riguarda l’emissione dell’ammonimento del questore. Sappiamo bene che gli strumenti di cui può disporre la vittima di violenza di genere sono diversi. In presenza di un reato in flagranza, si attiva il codice rosso, laddove invece la vittima scelga di fare istanza di ammonimento al questore, si apre un fronte che porta a una misura di prevenzione”.

Secondo il questore, “l’insieme di questi strumenti oggi consente alle forze di polizia di intervenire in maniera molto più efficace rispetto al passato per fronteggiare questo odioso fenomeno della violenza di genere e dei maltrattamenti in famiglia. Questo ha fatto sì che sia aumentata la consapevolezza delle stesse vittime e potenziali vittime che non vengono lasciate sole dopo che hanno avuto il contatto con la Polizia di Stato, con le forze di polizia: il rapporto prosegue. Si sono creati, ormai, dei meccanismi per cui la violenza di genere viene affrontata anche con uno spirito di iniziativa da parte degli uffici inquirenti”.

‘Spirito di iniziativa’ “che ci permette di intervenire addirittura prima che la donna ci informi di quello che sta succedendo, perché la monitoriamo. Con l’ammonimento si è ottenuto un grosso risultato di abbattere la recidiva degli uomini maltrattanti. Le statistiche ci dicono che gli uomini ammoniti che frequentano i centri antiviolenza non ricadono nelle stesse condotte, nella maggior parte dei casi. L’ammonimento si sta rivelando efficace”.

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