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UNIVERSITÀ CATTOLICA

La Cremonese in cattedra per spiegare i segreti di un successo

Lezione speciale al Campus Santa Monica per gli studenti della laurea triennale in Economia aziendale e di quella magistrale in Management e innovazione digitale

La Provincia Redazione

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26 Novembre 2025 - 09:46

La Cremonese in cattedra per spiegare i segreti di un successo

CREMONA - La Cremonese è una delle sorprese più affascinanti della Serie A 2025/2026. Per studiare i segreti di questa storia di successo, imparando direttamente dai suoi protagonisti, nel campus di Santa Monica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore si è tenuto il seminarioIl management strategico di una società sportiva professionistica: il caso U.S. Cremonese Spa”. L’idea è del professor Fabio Antoldi, docente di Strategia aziendale e Direttore del Centro di ricerca per lo sviluppo imprenditoriale (Cersi), che ha organizzato una lezione davvero speciale per gli studenti della laurea triennale in Economia aziendale e di quella magistrale in Management e innovazione digitale.

«La Cremonese partecipa alla storia di questa città dal 1903, e questo è un grande valore che è nostro compito trasmettere» racconta Maurizio Calcinoni, Vicepresidente di U.S. Cremonese, a un’attentissima platea di studentesse e studenti. «Vogliamo allargare la nostra fan base e rendere la società sostenibile, abbinando i risultati sportivi ad una crescita in termini di visibilità, notorietà e marketing e in tutte le altre attività strategiche del Club». Poi, rivolgendosi direttamente alle studentesse e agli studenti, aggiunge: «La nostra soddisfazione più grande è osservare voi giovani, che non avevate mai visto la Cremo in Serie A fino a tre anni fa, seguirci con entusiasmo i grigiorossi allo Zini. E se questo è possibile dobbiamo ringraziare il nostro presidente, il Cavalier Giovanni Arvedi».

«Il calcio è un fenomeno sociale, sportivo ed economico» aggiunge Paolo Armenia, Direttore Generale di U.S. Cremonese. «È sempre bello parlare di calcio giocato, ma dobbiamo sapere che dietro le quinte lavora una squadra altrettanto importante che permette a chi gioca di fare bene. Lo fa sviluppando una serie di attività che sono fondamentali, come arrivare ad avere in futuro uno stadio di proprietà e, come invece è già avvenuto, disporre di un centro sportivo moderno voluto e costruito nel 2011 dal Cavalier Arvedi. Le società di calcio sono aziende, ma non sono imprese come le altre. Perché bisogna sempre tenere in considerazione l’imprevedibilità del risultato sportivo, l’atipicità dei meccanismi concorrenziali all’interno del settore, la gamma estremamente variegata di clienti e stakeholder. Proprio per questo, la comunicazione per noi è fondamentale. Senza un ufficio stampa adeguato non si va da nessuna parte».

«Per una città come Cremona che ha due squadre in Serie A, la Cremonese e Vanoli Basket, poter parlare di aziende che fanno sport a livello professionistico è una grandissima opportunità per i giovani, perché tutto ciò si traduce in persone, competenze ma anche possibilità di fare esperienza per chi vuole crescere» racconta Fabio Antoldi. «Siamo convinti che sia estremamente utile far conoscere storie di valore e far incontrare i protagonisti di queste storie ai nostri studenti. Perché, al di là dei modelli e della teoria, acquisiscano nuove competenze anche ragionando insieme a manager, imprenditori e professionisti».

«Lo sport porta con sé una enorme complessità organizzativa, perché una società per azioni come la Cremonese, dal punto di vista dell’economicità, ha tante tipologie di clienti, che vanno dalle aziende alle famiglie» aggiunge Antoldi. «Al suo interno, vi sono classi professionali e contratti di lavoro completamente diversi uno dall’altro. E vi è un elemento molto particolare, rappresentato dalle emozioni e dalla passione. Chi gestisce una società sportiva, quindi, non deve fare i conti solo con il risultato sportivo e con l’efficienza aziendale, ma anche con il fatto che si passa facilmente dalle stelle alla polvere. Per questo, fare programmazione a lungo termine è più complesso».

Avere una visione di lungo periodo, quindi, vuol dire poter andare oltre i risultati sportivi. «Significa mantenere una gestione finanziaria sostenibile, che eviti il rischio di crisi e mantenga la competitività pur contenendo i costi» spiega Armenia, portando in aula esempi concreti. «Ma anche investire nelle infrastrutture che aumentino il valore della società e nei giovani talenti, grazie ad un settore giovanile efficiente. E poi, creare un legame forte con il territorio, sviluppando il brand e fidelizzando i propri tifosi».

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