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25 NOVEMBRE

Carabinieri in prima linea contro la violenza di genere

L’Arma promuove campagne, progetti educativi e strumenti innovativi per sostenere le vittime e rafforzare la prevenzione, coinvolgendo scuole e comunità sul territorio

La Provincia Redazione

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25 Novembre 2025 - 10:52

Carabinieri in prima linea contro la violenza di genere

Lo spot con l’attrice Cristiana Capotondi

CREMONA - In occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’Arma dei Carabinieri promuove una serie di iniziative per rafforzare la consapevolezza sul tema e sostenere le vittime. Ogni giorno, i militari sono in prima linea nella prevenzione e nel contrasto di abusi fisici, psicologici o discriminatori, ribadendo un fermo “No!” a qualsiasi forma di violenza.

Tra le azioni principali, la diffusione di materiale informativo, locandine e video sui canali social dell’Arma e le interviste a Carabinieri impegnati nel settore. In questo contesto, è stato realizzato uno spot con l’attrice Cristiana Capotondi, che richiama i concetti di rispetto, ascolto e legalità, sottolineando la necessità di un cambiamento culturale profondo per un futuro senza violenza.

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Le iniziative coinvolgono anche scuole e comunità: in molti Comuni, i Carabinieri organizzano incontri informativi per sensibilizzare i giovani e promuovere una nuova concezione della donna, rispettosa della sua dignità e delle sue risorse, superando retaggi culturali che hanno storicamente alimentato disuguaglianze.

Il lavoro dell’Arma si affianca a strumenti operativi e strutture dedicate. Dal 2009 è attiva la Sezione Atti Persecutori nel Reparto Analisi Criminologiche (R.A.C.) del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche (Ra.C.I.S.), composta da esperti con competenze scientifiche e psicologiche e investigatori con esperienza sul campo. La Sezione analizza ogni evento significativo sul territorio nazionale per valutare fattori di rischio e sviluppare strategie operative aggiornate ed efficaci.

Dal 2014 è stata costituita la Rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere, formata da ufficiali di polizia giudiziaria (Marescialli e Brigadieri) con formazione certificata, che fungono da punti di riferimento per i reparti sul territorio e raccordo con la Sezione Atti Persecutori. La preparazione degli operatori è garantita da corsi presso l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative (ISTI), che combina innovativi metodi didattici con l’esperienza dei reparti investigativi, tra cui R.O.S., R.I.S. e Reparto Analisi Criminologiche.

Le Stazioni Carabinieri, capillarmente presenti sul territorio, rappresentano il primo sportello di ascolto per le vittime. Tra le iniziative più significative c’è il progetto “Una stanza tutta per sé”, avviato nel 2015 con Soroptimist International d’Italia, che ha permesso di allestire 211 stanze nelle caserme per l’ascolto protetto delle vittime, dotate di strumenti tecnologici e sale-regia per registrazioni audio-video. Il progetto è stato potenziato con la versione portatile, già distribuita in 79 reparti, per garantire spazi protetti anche dove non è presente una stanza fissa.

Altri strumenti innovativi includono Mobile Angel, smartwatch distribuiti alle vittime che denunciano episodi di violenza con il consenso dell’Autorità giudiziaria. I dispositivi, attivi nelle province di Napoli, Milano, Torino, Ivrea e Roma, consentono l’invio immediato di allarmi e la geolocalizzazione. L’utilizzo ha dimostrato di aumentare la percezione di sicurezza e la funzione deterrente contro gli autori di violenza.

L’Arma dedica particolare attenzione ai cosiddetti “reati spia”, come atti persecutori, maltrattamenti in famiglia e violenze sessuali, spesso precursori di episodi gravi. Nel 2024 i reati rilevati ai sensi del Codice Rosso sono stati 60.972, in aumento rispetto ai 57.656 del 2023, con la maggior parte delle denunce presentate presso le Stazioni Carabinieri. Nei primi nove mesi del 2025, i delitti perseguiti sono stati 40.803, con 6.673 arresti, confermando l’efficacia del lavoro investigativo. L’anno scorso, gli arresti legati al Codice Rosso erano stati 9.484.

La formazione del personale è costante: attraverso accordi con il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, i membri della rete partecipano a seminari di psicologia comportamentale per migliorare l’interazione con vittime vulnerabili, dal primo contatto in situazioni di emergenza fino al percorso di denuncia.

Dal 2008, l’Arma specializza gli ufficiali di polizia giudiziaria presso l’ISTI, abilitandoli alla conduzione di indagini complesse con strumenti avanzati, coniugando metodi didattici innovativi e contenuti aggiornati, creando un vero laboratorio di cultura investigativa.

Il contributo dell’Arma non si limita all’intervento repressivo: ogni azione è finalizzata a prevenire episodi di violenza e a garantire la sicurezza delle donne, consapevole delle difficoltà nell’intercettare comportamenti violenti già in atto. Tra progetti educativi, stanze di ascolto protette, dispositivi tecnologici e interventi sul territorio, i Carabinieri confermano un impegno costante e articolato, mirato a proteggere le vittime, sensibilizzare la comunità e costruire una cultura della non violenza che duri nel tempo.

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