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Zootecniche a Cremona: un circolo virtuoso

Da giovedì a sabato la città ospiterà la manifestazione regina dell'agroalimentare, settore legato a doppio filo al dna del territorio con un patrimonio di conoscenza e di amore per la propria terra ineguagliabile

Paolo Gualandris

Email:

pgualandris@laprovinciacr.it

23 Novembre 2025 - 05:30

Zootecniche a Cremona: un circolo virtuoso

Nei prossimi giorni Cremona torna a essere un territorio da copertina, non solo in Italia e in Europa, ma nel mondo. Dopo la scorpacciata della Festa del Torrone, che ha portato in città centinaia di migliaia di visitatori, CremonaFiere ospita da giovedì a sabato la manifestazione regina: le Fiere Zootecniche Internazionali, appuntamento del settore più importante in Europa e punto di riferimento a livello mondiale assieme all'americana World Dairy Expo di Madison, nel Wisconsin, e alla canadese The Royal Agricultural Winter Fair di Toronto.

È tanto vero che ben due ministri del Governo italiano hanno garantito la loro presenza nei padiglioni di piazzale Zelioli Lanzini. Si tratta del titolare del dicastero dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e di quello del Turismo, Daniela Santanchè. Un riconoscimento dell'importanza di una manifestazione con oltre 400 marchi che presentano soluzioni all'avanguardia, dalla genetica alla nutrizione, dai sistemi di mungitura alle tecnologie di stalla; con oltre cento delegati da 25 Paesi; con centinaia di bovini da 150 allevamenti in Italia e da sette Paesi europei, in competizione e all'esclusiva Asta Europea.

Per Cremona e provincia si tratta un grande evento non solo economico, ma anche di valore scientifico e sociale. L'agroalimentare, e la zootecnica in particolare, esprimono la storia di questo territorio, sono nel suo dna: un patrimonio di conoscenza e di amore per la propria terra ineguagliabile, un sinonimo di produzione di altissimo livello e una garanzia di qualità per il consumatore dei prodotti frutto di lavoro appassionato e competenze maturate nei secoli. Le Fiere, inoltre, rappresentano un'occasione di marketing territoriale.

La città e la provincia possono tirarsi a lucido e presentare il loro volto migliore alle decine di migliaia di operatori professionali e ai visitatori che, oltre alla Fiera, vivranno per tre giorni la cremonesità più autentica. Un'occasione speciale. Così come da non perdere è il ritorno in grande stile degli animali, dopo la parziale assenza nell'edizione precedente dovuta a ragioni sanitarie. Spettacolare, come sempre, anche per il grande pubblico, il cuore della mostra, il Dairy Show.

In gara per tre giorni oltre 500 vacche della migliore genetica, che culminerà con l'elezione della Supreme Champion con capi di razze Jersey, Bruna, Holstein e Red Holstein. Animali curati con sapienza, passione e grande impegno economico lungo l'arco di un intero anno dai loro allevatori per presentarsi nella forma migliore a pubblico e giurati. Per vivere quel momento magico in cui in pochi attimi ci si giocano mesi di lavoro nella speranza di arrivare alla conquista di un titolo che rappresenta una medaglia d'oro riconosciuta in tutto il mondo.

Sono la nobiltà della zootecnia mondiale e le loro passerelle sono uno show irripetibile anche per chi si avvicina a questo mondo anche solo come spettatore. Tanto impegno destinato alle passerelle di Cremona perché la nostra provincia è una delle capitali mondiali del latte e può esibire l'orgoglio dei grandi numeri. Nel territorio si contano oltre 310mila capi bovini, di cui circa due terzi di vacche da latte. Una cifra in crescita: a dicembre 2020 erano oltre 5mila in meno.

Gli allevamenti zootecnici sono circa 1.600. Tradotto in soldoni significa che migliaia di famiglie, tra imprenditori e addetti, vivono di questa attività. Un mondo che lavora nel rispetto delle norme su benessere animale e tracciabilità, che ha come ricadute qualità e sicurezza alimentare. E dunque sa generare fiducia nel consumatore. «Qui si costruisce il futuro della zootecnica italiana», ci ha detto non a caso il ministro Lollobrigida nell'atto di confermare la sua presenza a Cremona, in quanto «si tratta di un appuntamento strategico per il settore agroalimentare italiano, luogo di incontro tra imprese, istituzioni e ricerca».

Non solo: come ha sottolineato la ministra Santanchè, accanto alla visione agricola, Cremona trova spazio anche nella cornice più ampia del turismo enogastronomico, settore che nell'ultimo periodo ha conosciuto uno sviluppo travolgente. Dunque, ci ha confermato: «Le Fiere Zootecniche sono un evento fondamentale anche per il turismo, un'opportunità unica per promuovere l'eccellenza della zootecnia valorizzando le nostre tradizioni ma anche la capacità di fare innovazione». In sintesi, il ragionamento è che il turismo enogastronomico trae grande beneficio dalla qualità dei nostri prodotti zootecnici perché i visitatori sono attratti dalla possibilità di scoprire le specialità locali, creando, come sottolinea ancora Santanchè, «un circolo virtuoso tra agricoltura e turismo».

La Fiera dunque mette in luce non solo la qualità dei prodotti ma anche le bellezze del territorio. Sono ben poche le occasioni capaci di cogliere risultati obiettivamente importanti come questi. Ma non finisce qui. Da queste Fiere ci si aspetta grande progettualità, contenuti tecnici capaci di sostenere lo sviluppo del comparto. Si parte da un livello già molto alto, dall'eccellenza di valore assoluto, grazie anche alle importanti sinergie già in atto tra il terzo settore e le università presenti sul territorio.

In particolare le milanesi Cattolica e Politecnico, i cui corsi dedicati a questo mondo hanno una forte capacità attrattiva per studenti in arrivo da tutta Italia ma, soprattutto, dall'intero globo. Qui si studia e si imparano le tecniche più moderne che sono spesso made in Cremona, qui si costruisce il futuro di un comparto la cui mission è quella di sfamare il mondo. Non è cosa da poco in una fase storica come quella che stiamo vivendo, in cui regna pressoché indisturbato l'inverno demografico.

Attrarre giovani scienziati della terra, preparati e motivati, e provare a riuscire a tenerli agganciati al territorio è un obiettivo possibile. Ecco perché le Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona non sono solo un evento speciale per gli addetti ai lavori, ma una grande occasione di sviluppo per l'economia e la saggezza dell'intera provincia. E, perché negarlo?, anche un momento di grande spettacolo.

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