L'ANALISI
15 Novembre 2025 - 05:30
CREMONA - Le multinazionali estere scelgono la provincia per investire. Nel biennio 2024-2025, secondo il team Invest in Lombardy di Unioncamere Lombardia, sono tre i progetti di investimento estero nel territorio, concentrati prevalentemente nel comparto logistico e immobiliare.
«Le iniziative riflettono il crescente ruolo del Cremonese come nodo strategico per la logistica integrata e le infrastrutture sostenibili nell’area centro-orientale della Lombardia, grazie anche alle opportunità offerte dalla Zona logistica semplificata (Zls)» chiariscono i tecnici del team. Nella zona del porto canale di via Riglio è destinata a sorgere la logistica della società belga Katoren Natie. Un’espansione di un centro distributivo esistente, con trasformazione di circa cinque ettari di terreno (ex agricolo) in area logistica e costruzione di un capannone di 25mila metri quadrati oltre a 8mila metri quadrati di piazzali. Il progetto rientra nel quadro della Zona Logistica Semplificata lombarda.

Su un’area di Castel Gabbiano, nel Nord del Cremasco, punta invece il governo di Singapore. Il fondo Giano, gestito da Savills Investment Management SGR, e sottoscritto da P3 Logistic Parks, sviluppatore e proprietario di immobili logistici con sede a Praga, controllato al 100% dal fondo sovrano del governo di Singapore, ha acquistato un’area di oltre 50mila metri quadrati per l’avvio di un nuovo sviluppo logistico di 22mila metri quadrati. Sarà un magazzino dotato di impianto fotovoltaico, illuminazione led e certificazione ambientale. A vendere è stata Officine Mak, realtà specializzata nella rigenerazione urbana e nella riqualificazione di grandi aree dismesse.
Gli investitori apprezzano «la posizione altamente strategica» del piccolo comune cremasco «nel cuore del sistema produttivo del Nord Italia, nelle immediate vicinanze dell’area metropolitana di Milano. L’area è servita da un accesso diretto all’autostrada A35 (BreBeMi) tramite il casello di Romano di Lombardia, ed è ben collegata anche alla Rivoltana e alla provinciale 185, importanti arterie di connessione con i principali poli industriali e commerciali della regione».
Terzo investimento in arrivo quello previsto in zona San Felice nel capoluogo, e precisamente lungo via Mantova. La Logistic capital partners prevede la realizzazione di un grande hub logistico per la distribuzione, con struttura coperta di 90mila metri quadrati su un’area complessiva di 300mila alla periferia della città (dati di fDi Markets - Financial Times). Il progetto ha ottenuto il via libera comunale a inizio 2025 ed è in attesa di autorizzazione regionale.

Nell’intera Lombardia, nel biennio 2024-2025 contano 150 progetti di investimento promossi da imprese estere che hanno scelto la regione per avviare o ampliare la propria presenza produttiva, commerciale e di servizio. L’ammontare complessivo degli investimenti annunciati raggiunge circa 6,1 miliardi di dollari (5.2 miliardi di euro), con una previsione di oltre 7.400 nuovi addetti. Nel dettaglio, il 2024 ha registrato 96 progetti, per un valore stimato di 2,4 miliardi e circa 4.700 nuovi posti di lavoro. Il 2025, aggiornato a settembre, conta 54 iniziative per un investimento di circa 3,7 miliardi e 2.700 addetti.
Nonostante la riduzione numerica, i progetti del 2025 presentano una dimensione media più elevata, segno dell’interesse verso investimenti di maggiore scala e impatto industriale. I principali Paesi di origine, in termini numerici, sono gli Stati Uniti con 36 progetti (24%), il Regno Unito con 20 (13%) e la Francia con 17 (11%). Seguono Svizzera (15, 10%), Germania (15 progetti, 10%), più distanti Spagna (6 progetti, 4%), Paesi Bassi (4, 3%) e Singapore (4, 3%).
Altri Paesi complessivamente il 22%. «Questo quadro riflette la solidità dei flussi in arrivo dai partner tradizionali della Lombardia e, al contempo, l’apertura crescente verso investitori extraeuropei, in particolare nel settore tecnologico, digitale e logistico – proseguono gli esperti del team –: gli investimenti esteri in Lombardia mostrano una composizione diversificata, con un peso crescente dei servizi ad alto valore aggiunto accanto a settori industriali consolidati».
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