L'ANALISI
14 Novembre 2025 - 16:08
CREMONA - Nei giorni scorsi i militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale di Cremona hanno verificato il completo ripristino dello stato dei luoghi in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico, a ridosso del Fiume Po, dove tra il 2021 e il 2024 era stata realizzata una vera e propria strada asfaltata in palese difformità rispetto alla normativa di tutela vigente in Lombardia.
Nel 2024, a seguito di una segnalazione mirata, i carabinieri forestali hanno avviato accertamenti per individuare le responsabilità dell’intervento, ricorrendo alle consuete tecniche investigative e all’analisi di immagini satellitari. È stato così documentato l’apertura di un nuovo tracciato viario di circa 800 metri, in parte sovrapposto a una preesistente interpoderale, ricoperto con un consistente strato di granulato di conglomerato bituminoso.
Dalle indagini è emersa la responsabilità di un’impresa agricola; il titolare è stato deferito alla Procura di Cremona per il reato previsto dall’art. 181, comma 1, del D.Lgs. 42/2004, il “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, con la pena richiamata dall’art. 44, comma 1, lettera c), del DPR 380/2001, “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia”: arresto fino a due anni e ammenda da 15.493 a 51.645 euro.
Si precisa che i fatti sono in attesa di giudizio definitivo e che per gli indagati vige la presunzione di innocenza. Il reparto dei carabinieri forestali ha inoltre contestato all’azienda specifiche sanzioni amministrative per violazioni di norme regionali a tutela dell’ambiente e del demanio, per un importo complessivo di 1.066 euro. La normativa paesaggistica impone al trasgressore l’obbligo di riportare i luoghi allo stato originario.
L’autorità amministrativa competente, con apposita ordinanza, ha quindi intimato la completa rimozione dell’opera. In questi giorni i militari hanno vigilato sul corretto svolgimento dell’iter, conclusosi con l’avvio a recupero e smaltimento di circa 1.200 tonnellate di rifiuti prodotti dalle attività di ripristino. Si ribadisce che il vincolo paesaggistico è uno strumento volto alla salvaguardia di immobili e aree di particolare pregio: la finalità è mitigare l’inserimento di edifici e infrastrutture in questi contesti, senza precludere interventi di costruzione o ampliamento, ma assicurando la tutela del paesaggio e dell’ambiente a beneficio delle generazioni future.
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