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Caso Saap: «Stop appalto, ma la Giunta è sorda»

Bocciata in Consiglio la mozione di Carassai che chiedeva il metodo dell’accreditamento

La Provincia Redazione

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13 Novembre 2025 - 19:32

Bando Saap: c’è il ricorso al Tar

Andrea Carassai, Alessandro Portesani e Jane Alquati

CREMONA - «Privilegiare il metodo dell’accreditamento istituzionale per l’affidamento dei servizi alla persona — tra i quali il servizio Saap — anche nel Comune di Cremona». È quanto prevedeva la mozione presentata da Andrea Carassai (Forza Italia) e respinta lunedì dal Consiglio comunale con 10 voti a favore e 19 contrari. Durante il dibattito l’assessore alla partita Marina Della Giovanna aveva sottolineato: «Non posso dire ora che in futuro non useremo il metodi dell’accreditamento e avevamo chiesto che nella mozione fossero inserite le parole ‘Valuteremo se’. Nella mozione si parla di co-progettazione e co-programmazione, ma poi si indica solo la scelta dell’accreditamento». Della Giovanna ha comunque promesso un approfondimento.

Ora Carassai torna sulla questione con una nota firmata anche da Alessandro Portesani (Novità a Cremona) e Jane Alquati (Lega): «L’affidamento della gestione del Saap tramite gara d’appalto ha evidenziato tutte le sue criticità. Come emerso anche nell’ultima procedura, che ha generato forti contestazioni pubbliche, il criterio del minor prezzo è risultato determinante rispetto ai parametri della qualità del servizio e della continuità educativa. Le famiglie, gli operatori e le scuole si sono trovati ad affrontare momenti di forte incertezza, con il rischio concreto di interrompere percorsi educativi fondamentali per oltre 250 minori con disabilità. Il ricorso presentato dall’Ati Cosper e accolto dal Tar di Brescia ha confermato la fragilità del meccanismo attuale e la necessità di una riflessione profonda».

«È - continua -, a nostro parere, indispensabile superare una logica meramente amministrativa e aprire una fase di confronto vero tra tutti i soggetti coinvolti: Comune, Azienda Sociale, operatori e famiglie. L’obiettivo della mozione era quello di ampliare la gamma degli strumenti di affidamento, adottando modalità più coerenti con la natura dei servizi alla persona, come l’accreditamento istituzionale. Questo modello, già applicato con successo in 112 Comuni su 113 della provincia di Cremona, valorizza il radicamento territoriale, garantisce continuità educativa e consente alle famiglie di scegliere il progetto più adatto ai bisogni del proprio figlio».

«Abbiamo inoltre proposto di introdurre anche a Cremona il modello di co-programmazione dei servizi - prosegue la nota -, previsto dal Codice del Terzo Settore e già sperimentato con successo dalla Comunità Sociale Cremasca: un percorso in cui istituzioni, operatori e famiglie lavorano insieme fin dalla fase di analisi dei bisogni, per poi proseguire nella definizione e nella valutazione dei servizi. Nonostante la chiarezza delle proposte, la maggioranza consiliare ha scelto di respingere la mozione, rinunciando al proprio dovere di dare un indirizzo politico alla Giunta».

«È una decisione miope, che sacrifica l’opportunità di costruire un modello sociale più giusto, in linea con le migliori esperienze del territorio, e che è stata assunta senza nemmeno la presentazione di un emendamento — segno evidente della mancanza di volontà di confronto su un tema che richiede invece ascolto e sensibilità. A rendere ancora più grave la seduta è stata la bocciatura della mozione per l’istituzione del Garante comunale per i diritti delle persone con disabilità. Un atto che lascia senza voce chi più avrebbe bisogno di essere rappresentato, e che dimostra come questa Amministrazione preferisca evitare strumenti di dialogo e controllo indipendente».

«Una cosa, tuttavia, è certa - concludono -: il 31 agosto 2027, alla scadenza dell’attuale affidamento del Saap, le famiglie rischiano di rivivere la stessa situazione di incertezza sperimentata solo pochi mesi fa. Ad oggi, l’Amministrazione non ha delineato alcuna prospettiva di soluzione, preferendo reagire ai problemi quando si presentano, invece di prevenirli attraverso programmazione, confronto e responsabilità politica. Una linea in totale contraddizione con le linee programmatiche del sindaco Andrea Virgilio, che promettevano una città 'attenta all’ascolto, capace di co-progettare i servizi e di mettere al centro le c'è persone'».

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