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CREMONA

Caso Saap, i capigruppo di maggioranza: «Basta veleni, ora parlerà il lavoro»

Documento congiunto firmato da Roberto Poli, Riccardo Merli, Andrea Segalini e Rosita Viola, che rivendicano la correttezza di procedure e tempistiche

La Provincia Redazione

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16 Luglio 2025 - 19:16

l Saap alle coop locali, finito il braccio di ferro

Roberto Poli, Riccardo Merli, Andrea Segalini e Rosita Viola

CREMONA - Il Saap, il servizio di assistenza per l’autonomia personale dedicato a minori e giovani adulti con disabilità, è finalmente assegnato. Dopo mesi di veleni, carte bollate e accuse incrociate, la determina dirigenziale del Comune ha formalizzato l’affidamento al raggruppamento temporaneo d’imprese composto dalle cooperative cremonesi Cosper, Dolce, Gruppo Gamma, Meraki e Sentiero. Importo complessivo: 3,2 milioni di euro per 24 mesi di servizio. Il via il primo settembre.

Ma mentre il Comune si prepara a garantire il servizio, la polemica politica non si placa. La vicenda, già di per sé complessa, ha assunto toni sempre più accesi, diventando terreno di scontro fra maggioranza e minoranza in consiglio comunale. Le opposizioni – in primis Fratelli d’Italia, Lega e Novità a Cremona – hanno sollevato critiche alla gestione dell’appalto e alla comunicazione istituzionale. Accuse che, per i capigruppo di maggioranza, non stanno in piedi.

Roberto Poli (Pd), Riccardo Merli (Fare nuova la città-Cremona attiva), Andrea Segalini (Cremona sei tu) e Rosita Viola (Sinistra per Cremona) firmano un documento congiunto che respinge al mittente le critiche: «Assistiamo ancora ad attacchi aggressivi e personali su questa vicenda, sulla quale la minoranza non si è risparmiata in strumentalizzazioni. Sono spesso stati creati eccessivi allarmismi, in una situazione già complessa e delicata, che ha creato disagi, preoccupazioni e tensioni negli operatori e nelle loro cooperative, nelle famiglie degli utenti, negli istituti scolastici coinvolti».

La scintilla iniziale? Un adeguamento contrattuale richiesto dagli stessi enti del terzo settore, che ha portato il Comune a stanziare ulteriori 600mila euro per adeguare i compensi degli educatori. Da lì, la gara d’appalto, il ricorso al Tar di un concorrente escluso e la successiva riammissione di quest’ultimo, con una decisione che ha imposto la revisione della graduatoria.

L’assegnazione definitiva è arrivata dopo i tempi tecnici richiesti da una procedura complessa e, secondo la maggioranza, nel pieno rispetto delle normative: «In tutto il percorso — sostengono i leader del centrosinistra — la priorità è stata evitare interruzioni di continuità del servizio, con un continuo dialogo con i vari soggetti coinvolti. E, nonostante le numerose difficoltà, i fatti ci dicono che interruzione non c’è stata».

La minoranza ha cavalcato il caso, chiedendo la convocazione della commissione consiliare e puntando il dito contro l’assessore Marina Della Giovanna, accusata di scarsa trasparenza: «Non è chiaro cosa avrebbe dovuto fare l’assessore, alla quale va il nostro sostegno. Forse alcuni di loro ritengono di essere più preparati su normative di gare pubbliche e leggi anticorruzione?» si chiedono polemicamente i capigruppo di maggioranza, ribadendo che ogni passo è stato compiuto seguendo le regole e nel rispetto della sentenza del Tar.

Anche le tempistiche, finite sotto la lente d’ingrandimento delle opposizioni, vengono rivendicate come corrette: «In Consiglio comunale, lunedì scorso, l’assessore ha fornito tutti i chiarimenti del caso. Non vediamo alcuna necessità di riaprire la discussione in commissione». Il Saap è un servizio essenziale per tante famiglie. «Il lavoro vero inizia adesso – concludono i rappresentanti della maggioranza – e ha bisogno di impegno e collaborazione fra tutte le realtà coinvolte. Alle cooperative e agli operatori va il nostro augurio di buon lavoro. Agli utenti e alle famiglie garantiamo attenzione e impegno perché il servizio sia sempre all’altezza delle aspettative». Parole che suonano come un appello a mettere da parte i veleni per il bene comune.

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