L'ANALISI
13 Novembre 2025 - 18:52
Un momento del concerto realizzato degli studenti del Monteverdi
CREMONA - La cornice del Ridotto del Ponchielli come spazio deputato per l’apertura dell’anno accademico 2025/2026 del conservatorio Monteverdi ha fornito il contesto adeguato per un momento ufficiale, ma ha anche sottolineato lo stretto rapporto di collaborazione fra le due istituzioni. Le cerimonie di laurea dei musicisti del conservatorio sono infatti abitualmente ospitate da Fondazione Teatro Amilcare Ponchielli.
Alla cerimonia di avvio dell’anno erano presenti, l’assessore alla cultura Rodolfo Bona, il direttore Giuseppe Caffi, il presidente Pietro Zappalà e i membri del corpo docenti, oltre a un nutrito numero di studenti e alla presenza di autorità e rappresentanti delle istituzioni comunali.
L’inizio festoso dell’anno è stato aperto dal discorso del direttore: ha ringraziato il Teatro Ponchielli, gli ospiti, i colleghi e gli studenti presenti, riconoscente per l’impegno e la collaborazione di tutti nella riuscita delle attività dell’istituto, ha espresso gratitudine per la cittadinanza, partecipe alle numerose attività e per il caloroso riscontro ricevuto. «Il Conservatorio è infatti molto presente sul territorio con numerosi appuntamenti, pur essendo un istituto tra i più piccoli su tutto il territorio Nazionale», ha sottolineato.

Di luci ed ombre ha parlato anche il presidente Zappalà in un discorso di sintesi dell’anno appena concluso e di proiezione sul futuro, sottolineando il grande lavoro svolto e le difficoltà che l’istituto dovrà fronteggiare: dai rallentamenti burocratici alle ombre che potrebbero gettare sul conservatorio i cambiamenti in atto a livello statale.
Tuttavia, il conservatorio amplia ogni anno la propria offerta formativa, aumenta l’attrattiva e il numero degli iscritti, e si consolidano le strette relazioni con le realtà universitarie e con tutto il territorio. La capacità del Monteverdi di stringere relazioni con le altre realtà istituzionali e musicali della città permette di offrire agli studenti occasioni di formazioni professionali e incontri artistici che solo un ecosistema articolato come quello cremonese riesce ad offrire.

Il concerto ha messo in luce la grande pluralità dell’offerta formativa: in primis, ‘la parola’ è stata affidata agli archi, con il primo movimento dell’Ottetto di Mendelssohn in Mi bemolle Maggiore op.20, per quattro violini (Stefan Stancic, Oleksandr Puzankov, Giulia Galantini, Nicole Vitale), due viole (Davide Pasquali, Alessia Pelizzari) e due violoncelli (Federica Colombo, Cosmaola Nitti). A seguire, Giovanni Pierotti al pianoforte ha eseguito il Capriccio sopra la lontananza del suo fratello dilettissimo BWV 992 di J.S. Bach.
In conclusione, è stata eseguita la Suite della Tabacchiera di Respighi, in una trascrizione per due flauti (Ester Schievano, Teresa Repetti), quattro sax (Luca Cangelosi, Riccardo Guerra, Gabriele Copparoni, Paolo Dell’Anna) e pianoforte a quattro mani (Simone Legati, Leonardo Bodini). Il concerto inaugurale dell’anno accademico 2025/2026 ha voluto offrire un programma molto variegato che ha riscosso l’apprezzamento del pubblico che ha condiviso e apprezzato il clima di festa e di impegno per il futuro che ha caratterizzato l’intera mattinata.
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