L'ANALISI
13 Novembre 2025 - 18:08
Luca Moggi ed Elisa Mancinelli. Dietro, Piloni a scuola a Pizzighettone
PIZZIGHETTONE - Elisa Mancinelli, segretaria locale del Partito Democratico e consigliera comunale del gruppo ‘Insieme si cambia Pizzighettone’, non ci sta: difende la scelta dell’istituto scolastico comprensivo di invitare il consigliere regionale Matteo Piloni, nei giorni scorsi, a parlare con gli studenti nella veste di rappresentante delle istituzioni. E contesta, dunque, l’attacco sferrato dal sindaco Luca Moggi, che ha tuonato: «La politica resti fuori dalla scuola».
Per Mancinelli la lezione di Piloni non si discosta dal normale programma di educazione civica affrontato ogni anno dai ragazzi: «Forse non tutti sono a conoscenza del fatto che ogni anno gli alunni di terza media fanno visita alla Regione. E ad accoglierli c’è proprio il consigliere regionale Piloni. Non so perché quest’anno è stato il consigliere ad andare a scuola, piuttosto che gli alunni ad andare a Milano, perché non conosco le dinamiche didattico-amministrative. L’intervento del sindaco, però, mi pare fuori luogo. Perché il consigliere Piloni non può parlare ai ragazzi di terza media? È un rappresentante eletto democraticamente nell’istituzione più prossima e tangibile ai ragazzi: il consiglio regionale. Pensare che il consigliere abbia indottrinato politicamente gli astanti è fantascienza. I ruoli, Matteo Piloni, li conosce e non li prevarica. L’affondo del sindaco, invece, non mi sembra pertinente».
Mancinelli è convinta che parlare di Regione e politica a scuola non sia affatto sbagliato: «Un rappresentante delle istituzioni, invitato in una scuola, fa il suo: spiegare. La scuola è politica. E la politica è la società. E la società la fanno i cittadini, anche quelli che oggi hanno 13 anni. La politica, a mio avviso, è far crescere le consapevolezze, la curiosità, la critica, il confronto. Se il sindaco, peraltro docente, si limita a commentare l’intervento di Piloni come un fatto di propaganda, dimostra poca lungimiranza. E crea un caso – conclude Mancinelli – per fare propaganda».
La contestazione di Moggi partiva essenzialmente dal fatto che l’invito non sarebbe stato esteso a tutti i consiglieri regionali eletti sul territorio ma solo al rappresentante del centrosinistra: «La presenza di tutte le rappresentanze territoriali, oltre che giusta ed auspicabile – aveva detto il sindaco –, poteva ampliare ed arricchire il confronto coi ragazzi. Se addirittura le istituzioni come la scuola prestano il fianco alla faziosità, allora stiamo andando proprio fuori strada. Sono intervenuto nel rispetto di tutta la comunità che rappresento e della pluralità di pensiero che dovrebbe accompagnare il percorso scolastico dei nostri ragazzi».
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