L'ANALISI
12 Novembre 2025 - 20:39
SONCINO - Borgo in profondo lutto. Si è spento, dopo una breve quanto coraggiosa e, per esito, crudele lotta contro la malattia Pierfrancesco Comina. L’estremo saluto all’imprenditore del borgo medievale domani alle due e mezza del pomeriggio in Pieve. Aveva, oggi si può dire, appena 78 anni. Li ha vissuti appieno, lasciando un ricordo memorabile dentro e fuori dalla ditta.
Carrozziere per professione, amante dei cavalli come vocazione, seguita peraltro da figlia e nipote in diverse ed evolute declinazioni. Uomo col fascino d’antan, brillante e gioviale, ha conquistato e cementato nel tempo amicizie indissolubili. Non stupisce, dunque, il cordoglio che varca le mura.
«E allora datti all’ippica», in modo canzonatorio, è spesso usato come replica o contrattacco nelle chiacchiere da bar.
Ecco, forse Pierfrancesco ha insegnato ai soncinesi il perché questa frase abbia poco senso. Al di là del valore dell’arte, conta il lavoro di chi ci sta dietro. In modo anche silenzioso. Perché c’è chi galoppa e taglia i traguardi col palio che esplode, c’è chi commercia, c’è chi alleva e vende, c’è chi porta alle mostre. E poi c’è chi se li trasporta e ne ha fatto una specializzazione.
Eppure, se gli zoccoli hanno bruciato la linea il merito è anche suo. E di corse non ne ha vinta una, ma mille, come le sue traversate su quattro ruote. Ormai s’è capito, Comina costruiva le scocche per altri e per sé e, talvolta, portava pure i cavalli. Che amava tanto, ricambiato. E adesso, anche lui, ha concluso la corsa della vita. Visto com’è il ricordo, ha vinto il Royal Ascot.
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