L'ANALISI
12 Novembre 2025 - 20:32
I nuovi Soncinesi dell’anno sono Maria (Anna) Noddi, Francesco Premoli, Luigi Guidato e i Volontari di Isengo
SONCINO - C’è una serata all’anno in cui la città del medioevo si ferma per dire grazie. Non a caso cade nel giorno di San Martino, quando la comunità si ritrova tra la Pieve e la Filanda, mescolando fede, folklore e quel ‘paesano’ buono. Dopo la messa delle 18 e il passaggio del cero al Patrono, la parola è passata ai protagonisti, i nuovi Soncinesi dell’anno: Maria (Anna) Noddi, Francesco Premoli, Luigi Guidato e i Volontari di Isengo.
La Corale San Bernardino, come sempre impeccabile, ha aperto e chiuso la cerimonia con arie che hanno riportato la sala al silenzio. Poi applausi, strette di mano, sorrisi. Nessun palcoscenico ideale, solo quello concreto, nessun effetto speciale se non quello suscitato: solo volti e storie che dicono più di mille discorsi.
La prima a essere chiamata è la signora Maria. È lei che da anni si occupa, da sola, del Monumento ai Caduti e del cimitero di Villacampagna. Nessun incarico ufficiale, nessuna paga. Solo abitudine e rispetto. Un lavoro invisibile che tiene pulito non solo un luogo, ma la memoria di tutti. Quando le associazioni sono salite sul palco per starle accanto, la sala ha capito che certi applausi non servono a celebrare, servono a ringraziare.
Poi è stato il turno di Franz, il fotografo che da anni racconta Soncino attraverso i suoi obiettivi. Ha immortalato mura, strade, eventi, tramonti e facce che oggi sono diventate parte del suo archivio personale e del nostro immaginario. Stavolta, e per una volta, si è trovato dall’altra parte dell’obiettivo. Il sindaco Gabriele Gallina, con la giunta e i consiglieri, gli ha consegnato la targa tra applausi sinceri e qualche battuta affettuosa.
Il terzo nome è quello di Guidato, medico di famiglia, sportivo, riferimento di una comunità che l’ha sempre trovato presente, anche nei momenti più difficili. È stato lui il ‘doc’, negli anni della pandemia, uno di quelli che non si sono nascosti. Ma più che l’emergenza, a Soncino ricordano la sua normalità: una presenza discreta, costante, sempre dalla parte delle persone.
A chiudere la lista i Volontari di Isengo, che da anni tengono viva la frazione con feste, scenografie e trovate che sanno di ingegno e allegria. Hanno portato nel tempo un modo diverso di fare paese: leggero, ironico, contagioso. Quando sono saliti sul palco, l’applauso del pubblico da ‘campanilino’ è stato un piccolo terremoto.
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