L'ANALISI
10 Novembre 2025 - 18:19
CREMONA - L’Osservatorio Vega sulla sicurezza sul lavoro, nei giorni scorsi, ha collocato la nostra provincia tra quelle da ‘bollino rosso’ per infortuni mortali in rapporto al numero degli occupati, ma le statistiche generiche rischiano di additare la categoria sbagliata: per quanto riguarda l’edilizia, infatti, nell’esercizio Cassa edile 2024/2025 non sono state registrate morti sul lavoro. E questo dato è frutto degli sforzi messi in campo da anni nel settore. A parlarne è Giovanni Musoni, presidente Ance Cremona.
«Non discuto i numeri, che innegabilmente preoccupano, ma nel nostro settore, nella nostra provincia, l’edilizia è molto avanti – spiega –. E i progressi sono il risultato di formazione continua e sensibilizzazione costante da parte degli imprenditori. Certo, gli episodi possono e potranno purtroppo capitare: penso sia un problema innanzitutto culturale, perché il lavoratore non sempre ha la sensibilità di comprendere che determinate regole sono importanti per la vita propria o di un collega».
Musoni precisa che gli organi di controllo devono essere non solo ispettivi, ma anche e soprattutto preventivi. Specialmente in un settore a rischio a prescindere: «Innanzitutto perché siamo ‘nomadi’: non abbiamo una sede produttiva unica che possiamo migliorare e sulla quale possiamo concentrarci, ma abbiamo cantieri in continuo spostamento». E proprio in merito agli spostamenti, ricorda che sui numeri degli infortuni incidono anche quelli in itinere: per lo più incidenti stradali, nel tragitto casa-lavoro o viceversa. Ci sono poi le interferenze, ad esempio di impiantisti: «Dobbiamo saperli accogliere, gestire, a volte indirizzare. C’è anche la piaga del subappalto – continua –. E assistiamo al dilagare di general contractor, ‘scatole vuote’. Essere imprenditore edile, però, significa saper gestire maestranze, conoscere il prodotto e la potenziale pericolosità di un cantiere. Il vero imprenditore edile, quello che Ance rappresenta, si preoccupa dei propri operai come fossero figli».
A Cremona, Ance ha promosso anche il progetto Cis (Cantiere impatto sostenibile) su base volontaria: «Un codice di condotta che impegna a comportamenti concreti per migliorare sostenibilità ambientale, legalità, sicurezza, aspetto sociale – spiega Musoni –. La nostra provincia è stata la terza a livello nazionale, subito dopo Milano, e abbiamo un discreto numero d’imprese che hanno seguito questo progetto, ripeto, volontariamente. Senza agevolazioni né finanziamenti, ma con costi. Ecco perché il ‘bollino rosso’ – conclude – non rende giustizia al settore». Quanto alla formazione continua, Musoni spiega che ai molteplici corsi mirati (antincendio, uso macchine operatrici, pronto soccorso, ponteggi, eccetera) oggi c’è la possibilità di aggiungere sistemi di simulazione dell’infortunio «in modo che l’operatore, vivendo quasi quel momento, possa avere una percezione del pericolo e dei comportamenti da intraprendere».
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