L'ANALISI
10 Novembre 2025 - 05:10
L'ingresso dell'ospedale Oglio Po e la consigliera Annamaria Piccinelli
CASALMAGGIORE - L’ospedale Oglio-Po e il nodo infermieri sono stati al centro dell’interpellanza a firma di Annamaria Piccinelli («Vivace e Sostenibile») nell’ultimo consiglio comunale. La consigliera ha chiesto all’amministrazione «se ritenga opportuno promuovere un confronto tra Asst, enti territoriali, Università, sindacati e altri portatori di interesse» nell’introdurre un welfare dedicato agli infermieri «per aumentare l’attrattività del territorio».
Il reclutamento di nuovi professionisti nel nosocomio casalasco, ha sostenuto Piccinelli, potrebbe risolversi «con una concertazione più ampia» e incentivi legati «all’affitto, agli asili, ai trasporti e ad altri aspetti pratici». Inoltre, «si potrebbe creare un canale di facilitazione e di alfabetizzazione e reclutare personale anche da paesi extraeuropei» ha aggiunto la consigliera. Il sindaco Filippo Bongiovanni ha risposto affermando come «alcune iniziative sono già state messe in campo: le agevolazioni con Santa Chiara, il progetto del vecchio ospedale — qualora arrivino i fondi governativi — per la realizzazione di appartamenti dedicati a medici e infermieri, la misura “Nidi gratis” della Regione Lombardia per chi ha famiglia».
Da qui il suo scetticismo per le proposte avanzate dalla Piccinelli. «Uno non cambia la propria vita per queste tipologie di agevolazione. Non credo la soluzione sia dare incentivi per convincere le persone a venire qui. La situazione infermieristica è un problema nazionale e reale. Servono delle modifiche governative per l’accesso alla professione o degli incentivi economici o obbligatori per invogliare i giovani a fare l’infermiere. E non è una cosa facile perché è una vocazione: bisogna averla dentro». Bongiovanni ha inoltre colto l’occasione per fare il punto sulla situazione nel nosocomio di Vicomoscano.
«Vengo dalla conferenza dei sindaci, con tanto di presentazione dei lavori strutturali da 25 milioni di euro che saranno fatti all’Oglio-Po. Il problema è grave e si fa molta fatica a trovare infermieri, tecnici di laboratorio e di Radiologia in tutta Regione Lombardia e nei punti periferici. Il direttore generale ci ha spiegato che, da alcuni anni, c’è un turnover significativo e costante. Il problema è il rimpiazzo: su circa 100 persone all’anno che escono, oggi l’Azienda riesce ad assumerne circa 40». Inoltre, «dal corso universitario triennale in Scienze infermieristiche ne escono 50 all’anno e non è scontato restino sul nostro territorio».
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