Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

IL CASO

Consulta giovanile bocciata in consiglio

Respinta la mozione avanzata dal gruppo di minoranza ‘Casalmaggiore la tua città’

Jacopo Orlo

Email:

redazione@laprovinciacr.it

08 Novembre 2025 - 15:55

Caso Progetto Pioneer, 'via tutte le deleghe all'assessore'

Una seduta del consiglio comunale di Casalmaggiore

CASALMAGGIORE - Per la politica i giovani restano un problema da risolvere e non una risorsa su cui investire. E, nonostante la buona volontà, le soluzioni da parte di amministrazione e consiglieri per coinvolgerli sembrano inefficaci. Questo è quanto emerso dal lungo e articolato dibattito avvenuto nell’ultima seduta del Consiglio comunale. A riaccendere la questione dell’assenza delle giovani generazioni alla vita amministrativa e sociale della città è stata la mozione avanzata dal gruppo consiliare di minoranza ‘Casalmaggiore la tua città’ di istituire una Consulta Giovanile. La proposta all’ordine del giorno è stata poi respinta.

«Si registra a livello nazionale e locale un crescente senso di disaffezione verso la cosa pubblica, in particolare tra le nuove generazioni che spesso percepiscono le istituzioni come distanti» ha esordito la consigliera Cinzia Soldi nel presentare la mozione. Da qui l’idea di impegnare l’amministrazione alla creazione di una Consulta, «che rappresenta una risposta concreta a queste esigenze e un’opportunità per il Comune di dotarsi di uno strumento innovativo e dinamico per le politiche giovanili».

A rispondere per prima è stata l’assessore Sara Manfredi, la quale ha ribadito la necessità di un dialogo tra giovani e amministrazione ma «il contatto con i ragazzi esiste già attraverso eventi e progetti realizzati con la partecipazione delle scuole, delle associazioni e delle istituzioni del territorio». Manfredi ha rivendicato come esempi “La Voce ai Giovani”, il “Salone dello Studente” e la collaborazione con APS Bemolle per il progetto ‘Public House’. «Durante questi appuntamenti sono emerse molte idee e proposte dai giovani e si sono creati momenti informali di ascolto e confronto. Un organo formale a mio avviso non è strettamente necessario».

Il sindaco Filippo Bongiovanni ha poi ricordato come in passato, nel mandato di Luciano Toscani, la Consulta fu istituita dal consigliere delegato Carlo Gardani. «L’esperienza di allora finì male, tra litigi e malumori, e non portò risultati concreti. Per questo né il sindaco successivo né io abbiamo voluto ripeterla. Ho sempre pensato che chi si interessa alla cosa pubblica non abbia bisogno di questi strumenti: deve informarsi, studiare, iscriversi a un partito o movimento civico. La Consulta è uno strumento imposto dall’alto, vecchio e superato. È un mondo oggi sicuramente cambiato, un mondo che gli adulti probabilmente non hanno saputo interpretare. Ma la scintilla deve sgorgare dal basso».

Bongiovanni ha poi sottolineato l’impegno dell’amministrazione nel fornire spazi di aggregazione e partecipazione rigenerati e sicuri per diverse realtà culturali, sociali e musicali del territorio; tra questi l’ex macello e casa Zani, «dove potremo coinvolgere veramente decine di giovani». Anche l’assessore ai Servizi Sociali Massimo Mori è intervenuto sull’argomento, mettendo a conoscenza del consiglio l’avvio una progettualità «con Casalasca Servizi, i servizi sociali, Meraki e altre associazioni per coinvolgere dei giovani dalle scuole superiori», con lo scopo di comprendere «quali idee vogliono portare avanti» e «far nascere un percorso dal basso che possa poi procedere in autonomia».

La consigliera Martina Abelli ha poi detto come il loro interesse alla dimensione politica e civica possa avvenire «non costruendogli il ‘parlamentino’ che scimmiotta un po’ quello reale», bensì «facendogli partecipare concretamente in un’associazione, in un partito, in una Pro Loco. Noi come adulti dobbiamo mostrare loro che le cose a cui crediamo sono importanti e appassionanti». Il consigliere Giuseppe Scaglioni ha invece sostenuto come la crisi sia cominciata dalla chiusura degli oratori e dalla mancanza di figure carismatiche, auspicando «la creazione di un’associazione culturale, sociale, dove i giovani possano esprimere le loro attitudini e organizzare qualcosa che li coinvolga».

Sono poi arrivate le risposte delle minoranze. «Cambiare questo corso delle cose o tentare di offrire un’esperienza diversa e nuova a Casalmaggiore dev’essere un obiettivo sociale di un’amministrazione – ha detto Toscani –. Non è nelle vostre corde e me ne rendo conto, l’esperienza di quei tempi non si misura dai numeri o dai risultati o da quanto ci fosse conflittualità all’interno di quella consulta».

Alessia Tascarella ha cercato di trovare un punto di incontro, mostrando apprezzamento per l’iniziativa riportata da Mori: «da parte nostra c’è la massima disponibilità nell’individuare gli strumenti più adeguati e insieme a elaborare una strategia per coinvolgere dei ragazzi all’interno della nostra comunità». Annamaria Piccinelli (‘Vivace e Sostenibile’) ha affermato di votare positivamente la mozione: sebbene la Consulta sia un mezzo «forse un po’ datato e un po’ teatralizzato, se dovesse nascere mi darei da fare perché appunto abbia successo».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400