L'ANALISI
09 Novembre 2025 - 09:26
Il vescovo Antonio Napolioni, il sindaco Andrea Virgilio e Jeremy Milgrom. Dietro, uno scorcio della cattedrale di Cremona
CREMONA - Alla vigilia della festa di Sant’Omobono, patrono della città e della Diocesi, celebre per il suo ruolo di mediatore tra le fazioni che dividevano la Cremona medievale, il tema della pace sarà al centro dell’incontro in programma martedì alle 18 in cattedrale, dal titolo ‘Come Omobono, donne e uomini di pace’. Interverranno il vescovo, Antonio Napolioni e il rabbino Jeremy Milgrom, dopo il saluto istituzionale del sindaco di Cremona, Andrea Virgilio che ha fortemente voluto questo incontro.
Nell’occasione - si legge sul sito della Diocesi - il vescovo Napolioni offrirà la propria testimonianza dopo il recente viaggio in Terra Santa. Dal 27 al 30 ottobre, infatti, i vescovi della Lombardia hanno vissuto un pellegrinaggio nei luoghi della vita di Gesù, con tappe a Gerusalemme, Betlemme e in Cisgiordania, avendo modo di toccare con mano la situazione in cui vivono oggi le popolazioni di quelle aree di mondo così provate dai conflitti e ascoltare le parole di chi vive quei territori: cristiani e non solo.
Come i beduini della Cisgiordania, che ai vescovi lombardi hanno raccontato della paura per le costanti minacce di trasferimenti forzati e demolizioni; ma incontrando anche esperienze concrete di dialogo. Su questi fronti si concentra anche l’impegno del rabbino Milgrom, trasferitosi dagli USA in Israele nel 1968, a 15 anni. Dopo il servizio militare obbligatorio negli anni ’70, con il tempo è diventato un pacifista convinto, ispirato dai principi di non-violenza e dalla costante ricerca del dialogo.
È co-fondatore e co-direttore di Clergy for peace, un’iniziativa interreligiosa (cristiani, musulmani ed ebrei) a favore della pace e della giustizia in Medio Oriente. Milgrom, inoltre, è membro di Rabbis for human rights, organizzazione ebraica impegnata nella difesa per i diritti di tutte le comunità e le minoranze, incluse le popolazioni palestinesi e le comunità dei beduini Jahalin della Cisgiordania, ed è voce convintamente attiva nella condanna del massacro del popolo di Gaza.
L’incontro – promosso in collaborazione con Pax Christi e Tavola della Pace Cremona e Oglio Po e con il patrocinio del Comune di Cremona – intende essere l’occasione per conoscere più da vicino la situazione della Terra Santa e rinnovare l’impegno per la promozione, anche tra le nostre comunità, di uno stile di pace sempre orientato dal dialogo.
«Alla vigilia di Sant’Omobono - spiega Virgilio - ricordiamo che la nostra città ha nel suo Dna il dialogo e la ricerca di pace. Per questo sosteniamo con convinzione questo incontro. È un segno concreto di una comunità che non si rassegna all’odio e cerca strade di riconciliazione. In queste settimane, con la Striscia di Gaza ancora epicentro di una sofferenza che tocca popoli e coscienze, ribadiamo con fermezza alcuni principi: la protezione di tutti i civili, il rispetto del diritto internazionale, l’accesso degli aiuti umanitari, la liberazione degli ostaggi, il rifiuto senza ambiguità dell’antisemitismo e dell’islamofobia.
Cremona è e sarà casa del confronto tra fedi e culture, delle iniziative educative rivolte ai giovani, delle reti civili che costruiscono ponti. Ringrazio la Diocesi, Pax Christi e la Tavola della Pace Cremona e Oglio Po per aver promosso questo momento e invito le cremonesi e i cremonesi a partecipare: essere “come Omobono” oggi significa scegliere ogni giorno la via del dialogo, della responsabilità e della cura dell’altro».
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