L'ANALISI
07 Novembre 2025 - 05:05
PADERNO - Da oltre trent’anni nella terra di Ponchielli si scrive Comune e si legge Giusy Romani. A fine ottobre la storica impiegata a capo dell’Ufficio Ragioneria (il termine tecnico sarebbe responsabile del Servizio finanziario, ndr) è andata in pensione, ma ha deciso di restare comunque al suo posto ancora una manciata di mesi senza stipendio. Intesa messa nero su bianco da un contratto di collaborazione già siglato con l’amministrazione guidata dal sindaco Cristiano Strinati.
Insomma Romani continuerà a sedersi alla sua scrivania fino a quando entrerà in servizio il vincitore o la vincitrice del concorso che il Comune ha bandito per sostituirla e che ormai è agli sgoccioli. Siccome, come si dice, “nessuno lavora per la gloria” la sua scelta non è passata inosservata, anche se lei si schermisce e non vuole clamore perché in provincia di Cremona nel settore pubblico ci sono stati dei precedenti.
«Mi preme precisare – puntualizza la neo pensionata – che ho dato la mia disponibilità per un incarico a titolo gratuito per formare il sostituto che verrà designato a seguito di espletamento di regolare concorso che sta per concludersi. Se dovesse classificarsi una persona già esperta non servirà alcuna formazione, diversamente affiancherò il neo assunto nell’interesse dell’Ente. Ho amato il mio lavoro e l’istituzione Comune e non trovo strano, se la salute regge, fare del volontariato in questo senso. Prima di me lo hanno fatto le colleghe Nicoletta Passeri a Casalbuttano, Vilma Onesti a Corte de’ Cortesi e Patrizia Amidani a Gerre de Caprioli, per citare i casi più recenti. Non deve però passare il concetto che si tratti di un lavoro a tempo pieno perché non lo è. Si dà una mano in via transitoria e temporanea senza escludere, se necessario, il ricorso ad incarichi a ditte esterne come avviene in tanti piccoli Comuni causa carenza di personale».
Il sindaco ha pubblicato la notizia con un post su Facebook che ha raccolto una marea di commenti tutti di segno positivo per questa decisione che indubbiamente rende merito e fa onore alla funzionaria.
«Credo di poterlo affermare anche per i miei predecessori – afferma Strinati – che agli uffici comunali viene meno un valido punto di riferimento, sia per la delicatezza delle sue funzioni, sia per il modo con cui ha operato. Giusy ha sempre anteposto l’interesse dell’Ente ed il servizio al cittadino, obiettivi che ha perseguito con grande disponibilità, cortesia e competenza, spaziando in più ambiti di interesse, oltre al proprio. Abbiamo fatto un post sulla pagina Facebook del Comune per dare la notizia del suo pensionamento: le numerose attestazioni di riconoscenza e di stima che sono arrivate a commento, stanno a dimostrare quanto abbia ben seminato nel suo lungo percorso professionale. Ricordo le innumerevoli circostanze, anche in orario serale o nei giorni festivi, in cui non si è sottratta a momenti di approfondimento o di consulenza agli amministratori. Per tutto questo la voglio ringraziare anche a nome della collettività».
«Non si tratta comunque di un addio – conclude Strinati – so che è in cantiere, tramite la Fondazione Mondoni, la concretizzazione di uno “Sportello amico”, che per Giusy sarà un modo gratuito e volontario per proseguire la sua missione di aiuto ai cittadini».
Commossa per la lunga serie di complimenti e felicitazioni, Romani ha deciso di usare lo stesso canale dei social per ricambiare la gratitudine ricevuta e quelle che lei definisce «attestazioni di stima e di affetto». «Le ho sentite sincere e non di circostanza – conferma – poco più che ventenne ho scelto di lavorare nella Pubblica Amministrazione, in un piccolo Comune, l’istituzione più vicina ai cittadini. I cittadini sono sempre stati al centro del mio lavoro. Ogni volta che mi sono adoperata per fornire un’informazione, una risposta, un aiuto per affrontare con minor difficoltà i meandri della burocrazia, ho arricchito me stessa, percependo altresì la bellezza nel sentirsi utile agli altri. Per inclinazione caratteriale, ma soprattutto per profonda convinzione istituzionale non avrei mai potuto essere distante e distaccata dai miei interlocutori. Non perdiamoci di vista, attraverso la Parrocchia e la Fondazione Mondoni, se il buon Dio mi conserverà la salute, continuerò a titolo di volontariato a dare il mio piccolo contributo a vantaggio della comunità».
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