L'ANALISI
04 Novembre 2025 - 05:15
									CREMONA - «Le imprese non chiudono, ma rallentano; i lavoratori non perdono il posto, ma vivono un’occupazione intermittente. È una stabilità fragile, che si regge più sull’attesa che sulla fiducia nel futuro». Con queste parole Ivan Zaffanelli, segretario generale della Cisl Asse del Po, commenta i dati dei primi nove mesi del 2025 sulla Cassa Integrazione, diffusi nelle scorse ore, che mostrano un incremento complessivo del +26,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (da 1,45 a 1,84 milioni di ore autorizzate).
Crolla la Cassa Integrazione Straordinaria, che passa da oltre 416 mila ore nel 2024 ad appena 24 mila nel 2025 (–94,2%). Parallelamente cresce, come detto, la Cassa Ordinaria, legata ai fermi temporanei e ai cali di domanda: da 1,03 milioni di ore a oltre 1,8 milioni (+75,5%). Quasi tutti i principali comparti registrano incrementi significativi: alimentare (+447,7%), chimico (+414,2%), metallurgico (+199,4%), meccanico (+72,3%), legno (+155,8%). In calo invece l’edilizia (–1,5% nell’industria e –31,4% nell’artigianato).

«Cremona resta un territorio industrialmente solido – prosegue Zaffanelli – ma i dati ci dicono che la solidità non basta. Stiamo attraversando una fase di sospensione: la produzione tiene, ma si ferma spesso; le imprese reggono, ma non investono. È come se il sistema produttivo vivesse in attesa, più preoccupato di difendersi che di rilanciarsi. Questo atteggiamento prudente, comprensibile dopo anni di incertezze globali, rischia però di diventare un freno strutturale. Ogni lavoratore in cassa integrazione perde in media tra il 20 e il 30% del reddito netto, e la prolungata instabilità mina la fiducia e il benessere delle famiglie.»
«Oggi la priorità è trasformare i momenti di sospensione in opportunità di crescita professionale – conclude il segretario generale - sfruttando appieno la formazione promossa dagli enti bilaterali, dai fondi interprofessionali e dagli strumenti di riqualificazione. In questo modo la Cassa non è solo uno strumento di difesa e flessibilità, ma diventa strategica per prepararsi al rilancio.»
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