L'ANALISI
03 Novembre 2025 - 17:30
Il consigliere Jane Alquati e una mensa scolastica in foto d'archivio
CREMONA - Le mense scolastiche premiate con polemica. I risultati di eccellenza comunicati dall’amministrazione non trovano unanimi consensi. Il consigliere comunale Jane Alquati, del gruppo Lega Lombarda – Salvini Lombardia, ha presentato un’interrogazione a risposta orale al sindaco Andrea Virgilio e all’assessore competente in merito alla gestione del Servizio di Ristorazione Scolastica del Comune.
L’intervento nasce a seguito della recente pubblicazione del 10° Rating nazionale Foodinsider, che ha collocato Cremona al secondo posto tra le migliori mense scolastiche italiane, subito dopo Parma. Il Servizio di Ristorazione Scolastica del Comune di Cremona è attualmente gestito dalla ditta CAMST, che garantisce quotidianamente la preparazione e distribuzione dei pasti nelle scuole comunali dell’infanzia e primarie cittadine.
Secondo i dati riportati sul sito istituzionale e dagli organi di stampa locali, nel corso del 2024 il servizio ha erogato quasi 600.000 pasti in 33 plessi scolastici, con una media giornaliera di oltre 3.100 pasti serviti agli alunni e circa 270 al personale scolastico. L’eccellenza del servizio, secondo 10° Rating nazionale Foodinsider è «un risultato di rilievo – sottolinea Alquati – ma che deve spingerci a una riflessione seria sulla trasparenza dei dati e sulla reale riduzione degli sprechi alimentari. I genitori del Comitato mensa, infatti, hanno espresso forti perplessità rispetto al posizionamento in classifica, segnalando l’assenza di un monitoraggio costante degli scarti e un coinvolgimento solo parziale nella definizione dei menù».
Nella sua interrogazione, Alquati chiede all’Amministrazione comunale di chiarire: quali siano gli attuali parametri di controllo della qualità e della quantità dei pasti erogati; se vengano effettuate rilevazioni periodiche sullo spreco alimentare nelle mense comunali; quali siano i dati più recenti sullo spreco medio per tipologia di scuola e se l’assessore Mozzi sia disponibile a relazionare in commissione sullo stato del servizio.
«Ridurre gli sprechi alimentari – prosegue Alquati – non è solo una questione economica o gestionale, ma un obiettivo etico e ambientale in linea con l’Agenda 2030, che invita a dimezzare lo spreco pro capite entro il 2030. Servono dati concreti, monitoraggi costanti e una reale partecipazione delle famiglie nella valutazione del servizio». Il consigliere conclude: «Il riconoscimento nazionale è un motivo d’orgoglio, ma anche una responsabilità».
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