L'ANALISI
02 Novembre 2025 - 08:41
CREMONA - «Abbiamo ottenuto il massimo accreditamento dalla commissione preposta alla valutazione delle università italiane, l’Anvur. La triennale di Musicologia non ha avuto punti di crisi né rilievi particolari. Meglio di così non poteva iniziare l’anno accademico per il nostro Dipartimento».


A parlare è Daniele Sabaino, direttore del Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali. «Il massimo accreditamento va di pari passo con un generale incremento delle iscrizioni, ancora comunque in corso — spiega —. Nei percorsi triennali siamo aumentati di qualche unità, un buon segnale. Una curiosità per la triennale di Musicologia è che tra le matricole non c’è alcun cremonese: sono tutti studenti provenienti da varie parti d’Italia. Questo ci conferma come punto di riferimento nazionale, ma, in città, dove c’è un liceo musicale, dispiace constatare che nessuno dei diplomati di quest’anno ci abbia scelto».
L’anno accademico 2025/2026 segna anche il debutto di una nuova magistrale, Metodi e tecnologie per la storia dell’arte: «Gli iscritti sono poco meno di quaranta: per essere il primo anno, è un successo notevole — continua Sabaino —. Il corso, coordinato dal professor Francesco Frangi, propone un approccio alla storia dell’arte che unisce studio umanistico e materie scientifiche, in stretta collaborazione con il laboratorio di diagnostica dei materiali dell’ateneo, ma anche con l’utilizzo delle soluzioni di analisi e archiviazione offerte dalle nuove tecnologie. Questo mix di sapere umanistico e tecnico-scientifico è piaciuto».
Il corso magistrale è anche il primo ad adottare la formula mista, blended: «Ovvero, ci sono insegnamenti che prevedono alcune lezioni da remoto, registrate in precedenza. Si tratta comunque di una piccola percentuale: la maggior parte delle lezioni rimane in presenza, soprattutto per quanto riguarda le attività laboratoriali».
Per quanto riguarda la provenienza degli iscritti, si conferma la tendenza già nota per Beni Culturali: soprattutto nella triennale, il corso attrattiva studenti del territorio cremonese e delle province limitrofe, anche se non mancano iscritti provenienti dal Centro e Sud Italia — pochi, ma presenti. Il discorso si capovolge per i corsi triennali e magistrali di Musicologia, che richiamano studenti da tutta Italia.
«L’anno accademico si è aperto con segnali più che positivi, ma anche con una precisa azione, messa in atto da tutto il Dipartimento, per attenuare l’impatto degli abbandoni — conclude il direttore del Dipartimento dell’ateneo pavese —. La media di abbandono oscilla tra il 15 e il 20%, in linea con quella nazionale. Stiamo lavorando per attivare una serie di tutoraggi che coinvolgano direttamente gli studenti più grandi nell’affiancare le matricole. Crediamo che il sostegno tra coetanei abbia un valore più incisivo, capace di far emergere senza timori difficoltà e problematiche. Inoltre, si sta lavorando perché ogni docente possa prendersi in carico un gruppo di studenti, in modo che ciascuno abbia un punto di riferimento a cui rivolgersi per informazioni e per un rapporto più diretto».
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