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LA TESTIMONIANZA

«Gaza di fatto non esiste più»: il grido del cardinale Pizzaballa ai vescovi lombardi in pellegrinaggio

Tra i partecipanti all’incontro a Gerusalemme anche il vescovo di Cremona, monsignor Antonio Napolioni. Il Patriarca dei latini ha descritto ai presuli la devastazione della Terrasanta e la fatica di restare accanto a tutti in un contesto di dolore e distruzione

La Provincia Redazione

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01 Novembre 2025 - 15:45

«Gaza di fatto non esiste più»: il grido del cardinale Pizzaballa ai vescovi lombardi in pellegrinaggio

A sinistra il cardinale Pierbattista Pizzaballae il vescovo Antonio Napolioni

CREMONA - Un confronto intenso e toccante quello vissuto dai vescovi lombardi in pellegrinaggio in Terrasanta, organizzato dalla Conferenza episcopale lombarda. Tra loro anche monsignor Antonio Napolioni, vescovo di Cremona. L’incontro, svoltosi giovedì 30 ottobre a Gerusalemme, ha avuto come protagonista il cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei latini, che ha condiviso con i presuli un quadro realistico e doloroso della situazione in Gaza.

«In trentasei anni che sono qui non ho mai visto una devastazione simile – ha affermato Pizzaballa –. I conflitti non sono mancati, ma c’era sempre un’idea di futuro. Oggi questa prospettiva non c’è più. La reazione al 7 ottobre ha superato il limite».

Il Patriarca, già Custode di Terrasanta dal 2004 al 2016, ha parlato del profondo smarrimento delle comunità: «La tragedia ha scavato un solco tra due popoli incapaci di ascoltarsi. Ognuno si percepisce come unica vittima».

Parole di grande umanità anche sul suo ruolo di guida spirituale: «Sono vescovo di tutti – ha ricordato –: dei cristiani che combattono nell’esercito israeliano e di quelli che vivono sotto le bombe a Gaza. Devo cercare sempre equilibrio, vicinanza, presenza concreta accanto a chi soffre».

Il racconto del cardinale sulla situazione a Gaza è stato drammatico: «Gaza di fatto non esiste più. È solo un ammasso di macerie, con i corpi ancora sepolti sotto. L’odore dei morti si mescola a quello delle fognature distrutte. La gente vive nelle tende, senza acqua né luce, e ora arriva l’inverno. Ci sono mutilati, orfani, anziani soli e scuole chiuse da due anni».

L’incontro è avvenuto nell’ambito del viaggio promosso da mons. Giuseppe Scotti, segretario della Conferenza episcopale lombarda, insieme a don Massimo Pavanello, incaricato regionale per la Pastorale del turismo e dei pellegrinaggi, con il supporto dell’agenzia Duomo Viaggi.

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