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IL CASO

«Non ho mai detto siete meridionali di m...»

Docente 82enne accusata di stalking contro i suoi ex inquilini. Ha negato insulti e aggressioni

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

31 Ottobre 2025 - 20:39

«Non ho mai detto  siete meridionali di m...»

Il tribunale di Cremona

CREMONA -  «Mi sono fatta un esame di coscienza per capire se avessi fatto qualcosa di sbagliato, ma è stato tutto travisato, si è perso il senso della misura. Che idea mi sono fatta del perché la famiglia mi accusa di tutte quelle cose? Per chiedermi i soldi. Lui mi ha detto ‘Te la farò pagare’, appunto».

Giuliana ha 82 anni, una vita dedicata alla scuola, prof di inglese. Per sua stessa ammissione, «ho un carattere particolarmente autoritario», ma ha negato di aver detto ‘meridionali di m...’ a marito, moglie e figlia, baresi di origine, che dal 2011 e per oltre vent’anni hanno abitato, in affitto, in uno dei suoi appartamenti in un palazzo signorile del centro città. Un appartamento confinante con il suo, il ballatoio separato da un divisorio.

«Rapporti di normale vicinato» fino al 20 marzo del 2022, una domenica. Da lì, secondo marito, moglie e figlia, parti civili con l’avvocato Paolo Carletti, la loro vita sarebbe stata un inferno. «Un periodo terrificante»: insulti, discredito, umiliazioni.

L’inquilina: «Mi diceva stregassa, brutta stregassa, stregassa». Una guerra a suon di denunce. La denuncia della famiglia contro l’anziana accusata di atti persecutori e violazione di domicilio.

La denuncia dell’82enne contro marito e moglie, ora rinviati a giudizio lui per minaccia, lei per lesioni (il processo è fissato al 20 novembre davanti al giudice di pace).

Intanto, davanti al giudice del Tribunale, assistita dall’avvocato Luca Curatti, c’è l’anziana. Oggi si è difesa da «tutte quelle cose» che l’hanno portata al banco degli imputati. «Rispondo giusto per precisare». C

ome mai, all’improvviso, dopo 20 anni i rapporti si sono deteriorati? «Per mancanza di dialogo. La base di questa diatriba è stata la comunicazione sempre più difficile con questa famiglia. La signora so che fa un lavoro molto pesante, era sempre in ansia, non usciva di casa. Ad un certo punto, non mi ha più salutato. Io li ho sempre trattati come gli altri inquilini». E se li ha appellati «meridionali» è come 'sense of humor’, mentre «loro non hanno il senso dell’umorismo». «Mai meridionali ‘di m...’», perché non è nel suo stile.

Voce ‘panni stesi’. Il capofamiglia aveva raccontato di quando un giorno erano a tavola e l’82enne, in mano il tubo dell’acqua per irrigare i fiori, aveva bagnato i loro panni stesi. Lui era uscito sul balcone, lei lo aveva bagnato dalla testa ai piedi, dicendogli che era «un dittatore come Putin, che «l’acqua era santa e che «gli avrebbe fatto solo bene».

La prof: «Io non dicevo di non stendere. Facevano 5 macchinate (lavatrici) al giorno e non ritiravano mai il bucato. Si accumulavano, c’era un tale odore di detersivo che dovevo tenere chiuse le mie finestre. Quando sono successi questi fatti molto poco simpatici di ritirare i panni asciutti, mi ignoravano. Se ho usato la canna per bagnare il signore? Mi è scappata un po’ d’acqua».

E tutti quei cartelli in cortile? «Sì, li ho scritti, perché non riuscivo a comunicare con loro. Non erano mai disponibili. Erano regole condominiali per la sporcizia, i topi, i rifiuti, i panni. Il cartello ‘no smoking?’ Io avevo dato lezioni di inglese alla loro figlia. La madre era in ansia, perché fumava. Come ho sempre fatto con i miei studenti, facevo i cartelli. Il cortile era sempre pieno di cicche di sigarette della ragazza».

L’82enne ha negato di aver aggredito figlia e madre in due diverse occasioni. Ha negato di aver spintonato la signora, facendola cadere a terra e di averle tirato i capelli nel tentativo di chiudere il portoncino del palazzo. «Ero rimasta bloccata nel portoncino», aveva raccontato l’inquilina che aveva riportato la lesione al tendine. Una sua conoscente (abita vicino) oggi ha confermato di aver visto la signora a terra. «Con il suo telefono ho chiamato suo marito. Ho notato che qualcuno continuava a spingere il portoncino, ma non ho visto chi fosse».

L’82enne: «Stavo facendo le pulizie in cortile. Avevo la scopa in mano. Lei ha lasciato un piede all’interno, si è buttata proprio con il braccio teso e il telefono in mano. Diceva ‘Aiuto, aiuto’. Io sono rimasta inebetita con la mia scopa in mano. Io non l’ho aggredita». In aula si tornerà il 10 aprile prossimo. Fuori udienza: «Io ho fin vergogna, perché sono miserie e mi dispiace anche».

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