L'ANALISI
30 Ottobre 2025 - 17:28
Luca Dall'Asta ed Ezio Belleri
CASALMAGGIORE - «Abbiamo accolto con sorpresa e indignazione la pubblicazione di nuovi annunci online per la ricerca di infermieri e di un coordinatore infermieristico da parte di soggetti privati, incaricati di appaltare interamente il reparto di Medicina Generale. Il direttore generale deve essere consapevole che un’ulteriore esternalizzazione di un reparto fondamentale all’Oglio Po rappresenterebbe un fallimento del mandato pubblico di cui è investito». È quanto dichiara Luca Dall’Asta, segretario generale Fp Cgil Cremona in merito al futuro del reparto dell’ospedale Oglio Po.
«Pur riconoscendo le difficoltà di reclutamento di personale sanitario a livello nazionale, non possiamo tacere l’assenza di politiche serie di attrattività e di fidelizzazione del personale da parte della Asst, né la mancanza di un vero coinvolgimento degli attori locali, a partire dai sindaci del territorio. Servono contratti dignitosi, non come quello sottoscritto da altre organizzazioni sindacali lunedì 27 ottobre, condizioni di lavoro sostenibili e un chiaro impegno politico per difendere la sanità pubblica».
«Negli ultimi anni l’Oglio Po è stato oggetto di un vero e proprio smantellamento progressivo - continua Dall'Asta -: accorpamento di chirurgia e ortopedia, chiusura del punto nascite, riduzione dei posti letto in Medicina Generale, da 60 a 48, appalto del servizio OSS, le ‘montagne russe’ che hanno interessato il reparto di Cardiologia e la soppressione dell’attività chirurgica di Senologia, giustificata da indicazioni regionali e nazionali».
Infine «accogliamo positivamente la riattivazione dei quattro posti letto dell’Unità di Cura Cardiologica) dal primo novembre. Siamo fortemente preoccupati per la situazione del laboratorio analisi e del centro trasfusionale, dove i prossimi pensionamenti, uniti alla carenza nazionale di tecnici, rischiano di diventare il pretesto per trasferire tutte le attività a Cremona, privando l’Oglio Po di un altro servizio essenziale».
L’Asst di Cremona replica così: «il 13 ottobre scorso, all’ospedale Oglio Po, si è tenuta una riunione tecnico-operativa straordinaria alla quale hanno partecipato il direttore generale Ezio Belleri, il direttore amministrativo Gianluca Leggio, il direttore sanitario Francesco Reitano, il direttore socio sanitario Giorgio Scivoletto, il direttore medico Maria Lidia Raffaela Sinatra, il direttore della Dapss Alberto Silla, i direttori e i coordinatori di tutte le unità operative. Al centro dell’attenzione i dati di attività, i lavori di riqualificazione del presidio e le possibili azioni da attuare nell’immediato per gestire la carenza di infermieri mettendo in atto tutte le modalità di reclutamento e le formule contrattuali consentite: concorsi, libera professione e attivazione di accordi con fornitori esterni di personale. Unico obiettivo condiviso con i partecipanti, quello di garantire e – dove possibile – potenziare i servizi di sanità pubblica».
Belleri prosegue: «Il tema della carenza di personale, medici e infermieri è molto serio e va affrontato con serietà. A nessuno è mai passato per la testa di minimizzare. Lanciare allarmi senza proporre o trovare soluzioni serve solo ad acuire il problema, destabilizzare gli operatori e confondere i cittadini, rischiando di rendere la struttura meno attrattiva. Sappiamo bene che i servizi sanitari funzionano solo se c’è il personale, per questo è nostro dovere fare di tutto per trovarlo, ed è quello che stiamo facendo con determinazione. Analizzando i numeri del presidio Oglio Po nei primi nove mesi del 2024 e 2025 (da gennaio a settembre) ciò che emerge è un aumento significativo dell’attività ambulatoriale che è passata da 483mila e 439 prestazioni a 503mila e 202 e la stabilità dei pazienti dimessi da 3053 a 3071».
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