L'ANALISI
I VOTI AI DIRIGENTI
07 Ottobre 2025 - 21:43
Ida Ramponi
CREMONA – C’è anche la provincia di Cremona tra le eccellenze della sanità lombarda, almeno a giudicare dalle 'pagelle' stilate dalla Regione per i direttori generali delle Ats e delle Asst. Le valutazioni, riferite al 2024, servono non solo a misurare il raggiungimento degli obiettivi (liste d’attesa, pronto soccorso, prevenzione), ma determinano anche la quota variabile dello stipendio: più alta è la performance, più consistente è il bonus economico.
La migliore in assoluto è Ida Ramponi, direttrice generale dell’Ats Val Padana (che comprende i territori di Cremona e Mantova), premiata con 96 punti su 100, il massimo tra tutti i manager lombardi insieme a Lorella Cecconami, dg dell’Ats di Pavia. Un risultato che premia la gestione attenta e la capacità di governo del territorio, in un’area vasta e complessa.
Molto positiva anche la valutazione per Ezio Belleri, direttore generale dell’Asst di Cremona, che ottiene 85 punti, confermandosi tra i profili di spicco nella sanità pubblica regionale. La sua gestione viene ritenuta solida, nonostante le difficoltà strutturali e organizzative che continuano a caratterizzare la sanità territoriale post-Covid. L’Asst di Cremona comprende anche l’ospedale Oglio Po di Casalmaggiore, una realtà da tempo sotto i riflettori per le sue criticità logistiche e carenze di personale, che però nell'ultimo anno ha visto alcuni segnali di rilancio.
Bene anche Alessandro Cominelli, al vertice dell’Asst di Crema, che ha ottenuto 89 punti, uno dei punteggi più alti dell’intera graduatoria. La struttura cremasca, nonostante le difficoltà del comparto, ha mantenuto alti standard nell’erogazione dei servizi, con buone performance sul piano dell’efficienza organizzativa e dell’accesso alle cure.
Queste valutazioni arrivano in un momento delicato per la sanità lombarda, alle prese con la riorganizzazione del sistema territoriale e la sfida sempre più urgente della riduzione delle attese. Se da un lato ci sono realtà premiate per l’efficacia gestionale, dall’altro c’è anche chi incassa una sonora bocciatura: Giuseppe Micale, ex direttore generale dell’Asst Sette Laghi (Varese), ha ottenuto appena 60 punti, il minimo per ricevere il bonus. Proprio la sua gestione era finita sotto accusa in Consiglio regionale per i problemi legati all’approvvigionamento di farmaci e materiali.
Il sistema di valutazione – che prevede un massimo di 100 punti, di cui 70 attribuiti dalla direzione generale Welfare e 30 da una commissione politica – non è solo un esercizio formale: rappresenta uno strumento concreto per misurare l’efficienza del management e, indirettamente, la qualità percepita dai cittadini.
In questo quadro, il territorio cremonese può contare su una squadra dirigenziale ben valutata, che – tra alti punteggi e margini di miglioramento – si dimostra all’altezza delle sfide future.
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