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CIANGIA DE' BOTTI

Una vacanza terapeutica che restituisce autonomia e sorriso

Ospiti fragili della Fondazione Germani hanno vissuto sul Garda un’esperienza di benessere e consapevolezza, trasformando la cura in libertà e partecipazione

Antonella Bodini

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redazione@laprovinciacr.it

26 Ottobre 2025 - 05:10

Una vacanza terapeutica che restituisce autonomia e sorriso

CIANGIA DE' BOTTI - Esperienza fuori struttura per un gruppo di residenti fragili della Fondazione Germani di Cingia de’ Botti. Una vera e propria vacanza terapeutica sul Lago di Garda a Toscolano Maderno con un intento chiaro e condiviso: riscoprire la persona oltre la patologia, le fragilità cognitive e psicologiche, utilizzando un insolito contesto come strumento di cura alternativa.

Accompagnati da parte dell’équipe del Nucleo San Omobono Piano Terra (composto da Carolina Bruneri, infermiera, Manola Bernuzzi e Anna Maccarone, operatori socio-sanitari (Oss), Giovanna Maffeis, educatrice professionale, e Francesca De Nicoli, coordinatrice educativa) i residenti hanno potuto trascorrere qualche giorno fra benessere emotivo e funzionale.

«In Rsa si lavora con ritmi e routine necessarie – spiega l’educatrice – ma al lago i nostri residenti sono diventati viaggiatori. E questo cambio di ruolo ha sbloccato energie e risorse che credevamo perdute, una forza che ha davvero creato una condizione di benessere nei partecipanti».

L’ambiente lacustre ha stimolato autonomia e autodeterminazione. «I residenti, ad esempio, si sono offerti di aiutare a sistemare le proprie stanze e si muovevano in hotel in totale autonomia, diventando la normalità. Queste piccole azioni di partecipazione attiva hanno restituito a ognuno un prezioso senso di utilità e responsabilità. Senza contare gli elementi naturali, che hanno avuto un potente effetto calmante, con una significativa riduzione delle espressioni di agitazione e ansia, migliorando le loro capacità di interazione sociale e la solidarietà reciproca».

Il rientro alla routine della Rsa è stato un momento delicato, caratterizzato dal timore che la “magia” svanisse. «Il soggiorno deve diventare un punto di partenza per un cammino di qualità, un nuovo modo di prendersi cura: il team educativo ha identificato i “Fattori Lago”, personalizzati per ciascun residente, da integrare nel Piano Assistenziale Individualizzato».

La buona riuscita di questo viaggio è dipesa anche dai familiari, che l’équipe ha incontrato sia prima della partenza che al rientro, in un’ottica di costante collaborazione attiva.

«Abbiamo visto i nostri residenti vivere una gioia autentica – afferma la direzione – Il nostro compito ora è creare le condizioni affinché un’esperienza come questa non resti solo un bel ricordo, ma diventi uno spunto concreto per migliorare ulteriormente la qualità della loro vita qui, ogni giorno».

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