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CALVATONE

Dagli scavi di Bedriacum emergono una stalla e un sistema fognario romano

Le nuove ricerche archeologiche coordinate dall’Università di Milano stanno riscrivendo la storia dell’antico insediamento: individuati quartieri abitativi, una grande strada romana e una necropoli dell’età del Bronzo

Pierluigi Cremona

Email:

pierluigi.cremona@virgilio.it

23 Ottobre 2025 - 16:16

Dagli scavi di Bedriacum emergono una stalla e un sistema fognario romano

CALVATONE - Importanti novità – come una stalla e un sistema fognario – a seguito dei recenti scavi al sito di Bedriacum. A illustrare il tutto Lorenzo Zamboni, professore associato in Archeologia classica dell’Università degli Studi di Milano, dipartimento di Beni Culturali e Ambientali, che coordina il progetto. «Gli scavi, tuttora in corso, stanno portando alla luce sostanziali novità che cambiano l’immagine e la comprensione del paesaggio antico e della vita quotidiana dell’insediamento attraverso i millenni.

Innanzitutto, una nuova campagna di prospezioni geofisichemagnetometria e radar –, affidate al dottor Guglielmo Strapazzon, ha permesso di individuare con precisione le tracce sepolte di nuovi quartieri abitativi del vicus, di infrastrutture antiche (strade, forse un porto fluviale), i limiti dell’abitato e aree a destinazione funeraria. Lo scavo del 2024 all’interno del vicus (area di proprietà provinciale) ha completato l’indagine di un grande magazzino semi-interrato (horreum) costruito in epoca imperiale e rimasto in uso fino al V-VI secolo d.C. È stata anche scoperta, per la prima volta, una porzione della cloaca, cioè il sistema fognario di primo impianto: si tratta di un elemento fondamentale in termini di pianificazione urbana e di qualità della vita per una città antica.

A una fase tardo-antica appartiene invece un edificio quadrangolare di piccole dimensioni dotato di pozzo in laterizi per la captazione dell’acqua: i confronti e le analisi paleobotaniche ci inducono a ritenere che si tratti di una stalla, la prima riconosciuta come tale nel sito ma probabilmente non l’unica. Numerose evidenze suggeriscono che l’economia antica del vicus si fondasse in larga parte sull’allevamento, soprattutto di bovini e di suini, oltre che sui commerci. Il paesaggio circostante era infatti caratterizzato da ampi pascoli e le specie coltivate erano destinate al foraggio più che alla cerealicoltura, mentre i resti faunistici confermano l’abbondanza e la varietà degli animali allevati e cacciati».

L’attenzione della campagna di scavo del 2025 invece ha spostato l’attenzione su un’area esterna «dove i segnali geofisici mostravano una promettente concentrazione di anomalie: abbiamo quindi messo in luce un tratto di una grande strada romana, la cosiddetta “Vitelliana”, orientata a sud sud-est, che metteva in comunicazione Bedriacum e la via Postumia con un approdo sul Po, all’altezza di Casalmaggiore. Una scoperta sorprendente è inoltre la presenza di una necropoli risalente all’Età del Bronzo, ossia la prima metà del II millennio a.C.. Le sepolture sono caratterizzate da fossati circolari, di grandi dimensioni, ed erano forse coperte in origine da bassi tumuli di terra, come già attestato in alcuni siti della pianura padana. È il primo ritrovamento di questo tipo a Calvatone, anche se già agli inizi del Novecento era stato scoperto, poche centinaia di metri più a nord, un abitato risalente agli inizi della Media Età del Bronzo. Il proseguo degli scavi e le analisi dei resti umani e dei materiali consentirà di acquisire maggiori dettagli sulla cronologia e sugli aspetti culturali di questa nuova necropoli».

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