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PIEVE D'OLMI

«Discarica abusiva e carcasse, viviamo nell’incubo di Ca’ de’ Gatti»

I residenti segnalano da mesi un’area degradata e pericolosa, tra rifiuti e animali morti: «Nessun intervento né dall’amministrazione né dai proprietari»

Antonella Bodini

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redazione@laprovinciacr.it

23 Ottobre 2025 - 05:15

«Discarica abusiva e carcasse, viviamo nell’incubo di Ca’ de’ Gatti»

PIEVE D'OLMI - «Una discarica a cielo aperto diventata deposito di sfalci, potature, un covo di topi, serpi, nutrie e altri animali morti»: non usano mezzi termini alcuni abitanti di Ca’ de’ Gatti, frazione di Pieve d’Olmi, che da mesi ormai convivono con un’area completamente degradata, pericolosa per la salute pubblica e totalmente abbandonata.

«A febbraio abbiamo segnalato al nostro Comune, attraverso l’app Municipium, una situazione di forte degrado e pericolosità nell’area a fianco l’ex trattoria Bertolina a Ca’ de’ Gatti – spiegano i cittadini che abitano nei pressi dell’ex Bertolina - Una zona che ormai si è trasformata in una discarica abusiva del verde risultante dal taglio dell’erba, potature di siepi e quant’altro provenga da giardini privati. Senza contare l’aria maleodorante che si sprigiona poiché piena di carcasse di animali morti, dunque con condizioni igienico-sanitarie particolarmente precarie. Aggiungiamo anche che l’edificio che ospitava la trattoria sta implodendo».

Presentata la segnalazione, il Comune, però, stando a quanto riferito dai cittadini, non avrebbe più risposto. «Nel corso di un incontro pubblico alla Casa della Cultura che riguardava un impianto di Biogas, qualche giorno dopo la nostra richiesta, è stato fatto presente il problema agli amministratori che però hanno ribattuto che quella non era la sede idonea per queste rimostranze. Quello che noi chiediamo però è che si proceda al più presto alla bonifica dell’area perché davvero la situazione sta diventando insostenibile».

L’area dell’ex trattoria è proprietà privata e «c’era anche un progetto per poter realizzare alcuni alloggi. Ma ci troviamo di fronte ad uno spazio completamente abbandonato. Il Comune può obbligare la proprietà a sistemare e procedere con la bonifica. Nulla di tutto ciò è stato fatto».

E non avendo più ricevuto riscontro dall’amministrazione comunale dopo tutti questi mesi i cittadini si sono rivolti anche a ATS Val Padana. «Per smuovere ulteriormente le acque, ma soprattutto cercare di capire come muoverci perché il degrado, l’incuria e le condizioni igieniche davvero precarie rappresentano un enorme problema. Anche per la nostra salute».

La risposta di ATS Val Padana, nel settembre scorso, non si è fatta attendere, e ha ribadito che «è competenza dell’amministrazione comunale emanare eventuale ordinanza sindacale o invito a rimuovere le eventuali cause che generano inconveniente igienico o pericolo, oltre all’adozione di soluzione tecniche atte alla derattizzazione o disinfestazione dell’area».

«Nonostante i numerosi solleciti – concludono i cittadini esasperati - e nonostante la situazione stia degenerando sempre più, a tutt’oggi non abbiamo avuto risposte in merito. Chiediamo agli amministratori di risolvere perché è un disagio notevole che stiamo subendo da anni».

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