L'ANALISI
21 Ottobre 2025 - 05:05
VOLONGO - «Non nascondo che le difficoltà, fin dall’inizio di questo mandato, sono state molte. Sono arrivati attacchi su tutti i fronti, provocando delle spaccature interne al gruppo che hanno creato un clima negativo, rivalità e cattiveria. Non posso nascondere che questo ha influito negativamente sul nostro operato, ma ciò non è stato frutto di una mia cattiva gestione. Non potevano pensare di manovrarmi a loro piacimento, come erano abituati a fare nelle precedenti amministrazioni».
È uno dei passaggi della lettera inviata dall’ex sindaco Giovanni Piccinini ai suoi compaesani, alcuni giorni dopo le dimissioni dei consiglieri comunali di maggioranza che hanno portato alla sua decadenza e al commissariamento dell’ente locale, fino alla prossima primavera quando si terranno le nuove elezioni amministrative.
«In questi momenti le emozioni sono tante e contrastanti, ma mi sento in dovere di chiarire la mia posizione, sia per chi mi ha sostenuto sia per chi mi ha criticato. Il gruppo “Idee in Comune” l’avevo fondato nel lontano 2009, con l’intento di creare un progetto condiviso per il nostro paese, coinvolgendo persone volenterose che fino ad allora non avevano avuto spazio nelle amministrazioni precedenti. Sono stati proprio gli stessi membri che oggi mi hanno fatto decadere coloro con i quali ho creato quel progetto. Ho sempre ascoltato la voce dei miei concittadini, cercando di interpretare le loro esigenze e soddisfare le loro richieste. Nel gruppo le discussioni non riguardavano mai il bene comune, ma si basavano su divergenze ideologiche e personali che non hanno mai avuto come obiettivo il benessere del paese. Ho sempre lavorato in buona fede, cercando di supportare il nostro piccolo comune non solo a livello amministrativo, ma anche finanziario, condividendo ogni passo con il segretario comunale e gli impiegati, senza mai nascondere nulla. Naturalmente, sono davvero rammaricato, per essere stato giudicato in questo modo».
L’ex sindaco aveva visto un nuovo slancio per il paese, adesso affossato a seguito di queste dimissioni.
«Durante l’ultimo anno e mezzo, il nostro paese ha vissuto una fase di risveglio. Ma evidentemente, questo dava fastidio a qualcuno, che ha preferito soffocare quel rinnovato spirito di unità, piuttosto che contribuire a costruire un percorso insieme. Le critiche e le lamentele che sento ancora oggi riguardano il paese, ma troppo spesso sono solo parole che non portano a nulla di concreto. Non possiamo permetterci di rimanere fermi, di accontentarci delle continue polemiche e delle incomprensioni. Abbiamo bisogno di guardare al futuro con speranza, non con rancore. Non è facile in questi momenti mantenere la calma, ma credo che ogni cittadino abbia il diritto di essere ascoltato e rispettato, e che le divergenze possano e debbano essere superate attraverso il dialogo e la collaborazione. Nonostante tutto, rimango a disposizione della nostra comunità, con il desiderio di continuare a contribuire al miglioramento del nostro paese, come ho sempre fatto. Ringrazio tutte le persone e le istituzioni che mi sono state vicine in questi giorni difficili. Il loro supporto, le parole di incoraggiamento e la loro vicinanza umana sono stati per me una grande forza».
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