L'ANALISI
20 Ottobre 2025 - 18:04
CREMONA - La Lombardia conferma la sua robusta capacità di gestione dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Dei 99 cantieri lombardi monitorati al 30 giugno 2025, per un investimento complessivo di 2,2 miliardi di euro, la stragrande maggioranza, il 98%, risulta attiva e in fase di realizzazione, con un avanzamento medio dei lavori pari al 30%. Sono solo 11 i cantieri non ancora avviati, una percentuale trascurabile inferiore all'1% del valore totale degli investimenti. Questi risultati emergono dal secondo rapporto ‘Il mercato delle opere pubbliche per le imprese di costruzioni nelle province della Lombardia 2019-2025’, promosso da Ance Lombardia e realizzato da Cresme Europa Servizi, presentato nei giorni scorsi a Milano. Il dinamismo del territorio trova ulteriore conferma nei dati sulle gare: nel 2024 la Regione ha aggiudicato 2.817 appalti per 6,6 miliardi di euro, mentre nei primi sei mesi del 2025 si registra una vigorosa crescita del 19,3% nelle aggiudicazioni. Le imprese lombarde si dimostrano fortemente competitive, aggiudicandosi il 68% delle gare nel primo semestre dell'anno.
Il rapporto dedica un’analisi specifica alla realtà cremonese. Nel primo semestre del 2025, in provincia, si osserva un aumento del numero medio di partecipanti alle gare, segnale di un mercato vivace e competitivo. Parallelamente, i ribassi d'asta sono tornati a crescere, passando dal 9,8% nel 2023, al 14,7% nel 2024, fino a stabilizzarsi al 13% nella prima metà del 2025. Le imprese locali hanno dimostrato una significativa capacità di competere: nel triennio 2022-2024 si sono aggiudicate il 18% delle gare bandite nel territorio provinciale, corrispondenti al 17% degli importi. Una performance che nel primo semestre di quest'anno si attesta sul 15% delle gare e sull'11% degli importi. Notevoli progressi sono stati compiuti sul fronte dell’efficienza: i tempi di affidamento dei lavori, che prima del 2019 superavano i sette mesi, dal 2022 si sono notevolmente ridotti, attestandosi stabilmente sotto i tre mesi. Per quanto riguarda le caratteristiche delle commesse, nel primo semestre 2025 le opere di media e grande entità rappresentano l’84% della spesa complessiva, mentre gli appalti di importo inferiore a un milione di euro costituiscono la maggioranza numerica, il 78% del totale delle gare. La procedura negoziata si conferma lo strumento preferito in provincia, con il 63,5% delle gare affidate attraverso questo canale. Gli enti territoriali si confermano i principali committenti di lavori pubblici per il territorio, con 481 gare bandite negli ultimi sei anni e mezzo. I gestori di reti e infrastrutture si aggiudicano il 43% (90 milioni) e gli enti nazionali il 5% (10 milioni). Sono stati monitorati 5 cantieri distribuiti sul territorio, da Casalmaggiore a Cremona e Crema.
«I dati che emergono dalla ricerca del Cresme evidenziano l’impegno delle imprese per portare a termine il Pnrr nei termini previsti – ha dichiarato John Bertazzi, presidente di Ance Lombardia – Certo, il lavoro non è concluso: in questo ultimo anno saremo chiamati a compiere un grande sforzo per completare lavori che, in molti casi, sono stati consegnati in ritardo per ragioni non dipendenti dalle imprese. La maggior parte delle opere è stata realizzata da piccole e medie imprese, che in questi anni si sono strutturate investendo in risorse e maestranze». Gli fa eco Giovanni Musoni, presidente di Ance Cremona: «Le piccole e medie imprese sono l’ossatura del nostro sistema industriale ed anche di ANCE Cremona e meritano un sostegno concreto. È fondamentale garantire la loro partecipazione agli appalti pubblici, facendo rispettare l’obbligo di realizzare le opere per lotti funzionali. Ci attendono sfide cruciali: dalla manutenzione costante delle infrastrutture allo sviluppo di nuove opere come il Social Housing».
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