L'ANALISI
18 Ottobre 2025 - 21:22
CREMONA - È stato aggredito da uno o più studenti del Torriani-ex Apc. L’intervento di un docente della scuola ha evitato il peggio per lo studente di terza media della Vida, che prima ha trovato rifugio nell’istituto e poi è stato portato in ospedale in ambulanza per la frattura del setto nasale.
«Tutto è accaduto venerdì, alla fine delle lezioni — racconta la docente dell’alunno, che ha chiamato il 118 —. Il ragazzo era spaventato e non è riuscito a spiegare come siano avvenuti i fatti. Alcuni suoi compagni ci hanno detto che le minacce erano iniziate già all’inizio della mattinata, prima dell’avvio delle lezioni. Alla fine della giornata, poi, la resa dei conti. Le dinamiche peraltro sono tutte da verificare. So che la mia preside, Laura Rossi, e la dirigente del Torriani si sono già sentite».
La preside del Torriani, Simona Piperno, afferma: «Stiamo lavorando per fare chiarezza su quanto accaduto venerdì pomeriggio. La vicenda si è verificata all’esterno della scuola e al termine delle attività didattiche, ma ciò non ci solleva dalla responsabilità di capire e intervenire sui colpevoli. Per fortuna un docente è intervenuto, ma i ragazzi che erano attorno al ragazzino, appena hanno visto arrivare una figura adulta, si sono dileguati. Lo stesso docente ci ha riferito di non essere riuscito a riconoscerli».
Oggi, sabato, all’ex Apc non si sono svolte lezioni, e così pure alla media Vida. L’impegno delle due dirigenze è quello di fare piena luce sull’accaduto.
«Sono fatti che lasciano basiti e che richiedono un intervento disciplinare ma anche educativo, per far capire come certe reazioni siano prive di senso e come la soluzione a eventuali diverbi non debba mai essere la violenza o la forza. Ora il primo passo è individuare i responsabili. Mi auguro di poter contare sulla collaborazione dei ragazzi per venire a capo di questo grave episodio. Una volta trovati i responsabili, agiremo di concerto con il CPL della Prefettura, per definire le strategie più efficaci volte a far comprendere la gravità del fatto e a lavorare sugli atteggiamenti violenti e antisociali. Tramite la mia collega Rossi ho già espresso la solidarietà della scuola alla famiglia del ragazzo».
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