L'ANALISI
12 Ottobre 2025 - 17:39
CREMONA - «Si può dare di più» — il titolo della celebre canzone di Enrico Ruggeri, Gianni Morandi e Umberto Tozzi, vincitrice a Sanremo 1987 — oggi è diventato anche il filo conduttore della giornata dedicata ai Maestri del Lavoro cremonesi. Un riconoscimento che celebra una vita di impegno e dedizione, senza mai risparmiarsi. In una sala consiliare gremita, dopo la Messa in Cattedrale, sono stati premiati i nuovi Maestri del Lavoro: Fiorella Balzi di San Marino di Gadesco (Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro), Marco Clerici di Soresina (Latteria Soresina), Francesco Comizzoli di Soresina (Latteria Soresina), Luciana Ferraio di Gerre de’ Caprioli (Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro), Antonio Pe di Cella Dati (Binda Cav. Rosolino), Irene Rota di Cremona (Ocrim S.p.A.), Sergio Terzoli di Casalbuttano ed Uniti (Latteria Soresina), Carlo Zani di Sospiro (Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro) e Anselmo Zuccotti di Ripalta Cremasca (Markas S.r.l.). Accanto a loro, sindaci, rappresentanti delle aziende, autorità civili e militari, e naturalmente la comunità dei Maestri del Lavoro della provincia, che si sono stretti intorno ai nuovi insigniti per esprimere un corale “grazie”.
A fare gli onori di casa è stato il console Guido Tosi, che ha ricordato come l’associazione sia impegnata nel diffondere la cultura del lavoro, in particolare attraverso il dialogo con le scuole e la valorizzazione di chi, con costanza e passione, ha contribuito a costruire una società migliore. «Quest’anno i Maestri premiati dal Presidente della Repubblica sono stati nove — ha detto — ma ci auguriamo che il prossimo anno possano essere ancora di più».
La vicesindaca Francesca Romagnoli ha accolto i premiati “nel cuore della comunità”, sottolineando come il lavoro sia la base su cui costruire una società coesa e solidale.
Il prefetto vicario Iole Galasso ha rimarcato l’importanza dei valori legati al lavoro: «Conta non solo ciò che si fa, ma anche come lo si fa» — ha detto — «e i nuovi Maestri del Lavoro ne sono la testimonianza più viva». Il presidente della Provincia Roberto Mariani ha posto l’accento sulla sicurezza e sull’equità salariale, richiamando ancora una volta il messaggio della giornata: «Si può fare di più, senza essere eroi». A rappresentare il mondo imprenditoriale è stato Tiziano Fusar Poli, presidente di Latteria Soresina, che ha evidenziato come i risultati di un’azienda siano sempre il frutto di un impegno collettivo: «Lavorare significa contribuire a un mondo migliore, ognuno nel proprio ruolo». Dal mondo della scuola, Fabio Donati dell’Ufficio scolastico territoriale ha ribadito la volontà di collaborare con i Maestri del Lavoro per avvicinare i giovani alle realtà produttive e aiutarli a scoprire le proprie vocazioni. A testimoniare il valore dell’impegno giovanile è intervenuto anche Matteo Severgnini di Izano, Alfiere del Lavoro, scelto tra tremila studenti per la sua costanza nello studio, nel volontariato e nello sport. Accanto a lui è stata ricordata anche l’altra Alfiere cremonese, Federica Venturelli.
Il console regionale Maurizio Marcovati ha spiegato la rigorosità della selezione: «Abbiamo scartato una domanda ogni quattro. Su mille nominati, 160 sono in Lombardia. Incontriamo ogni anno 120mila studenti, di cui un terzo nella nostra regione. Siamo pronti a mettere la nostra esperienza al servizio delle nuove generazioni».
Le premiazioni hanno confermato come i Maestri del Lavoro siano veri punti di riferimento nelle loro comunità. Latteria Soresina e la Fondazione Sospiro si sono distinte per il numero più alto di insigniti.
«Piace l’idea che oggi si premi l’impegno di chi, nel proprio lavoro, dà amore e riceve amore in cambio ogni giorno» ha commentato Claudio Bodini, membro del Cda della Fondazione Sospiro, chiudendo la cerimonia con un messaggio di gratitudine e speranza.
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