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CASALMAGGIORE

Torrione estense, rinato il simbolo di un passato ritrovato

Concluso il lungo restauro dell’antica struttura fortificata affacciata sull’argine maestro. Dopo anni di attesa, l’intervento finanziato dal Governo con il bando “Progetto Bellezz@” restituisce alla comunità un bene storico pronto a entrare nei percorsi culturali dell’Oglio Po

Pierluigi Cremona

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pierluigi.cremona@virgilio.it

07 Ottobre 2025 - 15:23

Torrione estense, rinato il simbolo di un passato ritrovato

CASALMAGGIORE - I ponteggi sono stati ormai tolti e mancano solo gli allacci alle utenze, ma si può ufficialmente dire che i lavori al Torrione estense di Casalmaggiore sono terminati dopo circa tre anni di lavori.

La sobria e massiccia costruzione che si trova di fronte all’argine maestro è ciò che rimane del Castel Nuovo, l’antica fortificazione di Casalmaggiore edificata tra il XV e il XVI secolo sui resti di una precedente cinta difensiva risalente all’XI secolo.

L’originale torre merlata, nei secoli successivi modificata nella parte superiore e provvista di una copertura a padiglione, è la sopravvivenza di un complesso di opere che dovevano proteggere il centro abitato dall’azione erosiva del fiume e dalle conseguenze delle frequenti piene.

Nella prima metà del Cinquecento il Torrione aveva la funzione di porta d’accesso alla struttura fortificata, nel Seicento era già stato adattato a torre di presidio del quartiere militare allestito nel frattempo all’interno delle mura, una destinazione d’uso – quella militare – che avrebbe sostanzialmente conservato fino alla prima metà del Novecento, quando era ancora adibito a carcere.

Per alcuni anni fu sede e laboratorio del Centro Casalasco di Studi Paletnologici, attivo a cavallo tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta.

I lavori avevano ricevuto un contributo di un milione e mezzo di euro dal Governo guidato da Matteo Renzi con il bando Progetto Bellezz@. Gli uffici comunali cittadini hanno dovuto attendere un iter piuttosto lungo prima di poter dare il via ai lavori veri e propri, che avevano preso il via nell’estate del 2022.

«Alla fine del 2017 l’allora ministro Maria Elena Boschi con una conferenza stampa aveva annunciato i progetti finanziati, 45 a livello nazionale, tra cui appunto il nostro. Nel marzo 2018 ci hanno chiesto della documentazione, mentre nel settembre 2018 ci chiesero il progetto esecutivo», spiega il sindaco Filippo Bongiovanni.

«Dopo anni di silenzio, il 30 aprile 2021 è avvenuta la stipula dell’accordo per ricevere i fondi con il Ministero della Cultura e nel marzo 2022 c’è stata l’aggiudicazione alla Lares di Venezia, che si è occupata dei lavori. La situazione del Torrione in sé non era molto grave, la parte messa peggio era la struttura di via Vaghi, da cui appunto si accede al torrione: la scala era crollata e il tetto era da abbattere. Con questo recupero abbiamo restituito alla città un gioiello che potrà entrare nel circuito dei luoghi da visitare per i turisti. Il progetto degli allestimenti interni fa parte dell’accordo di programma dell’area Oglio Po stipulato con Regione Lombardia».

torrione

L’inaugurazione non è ancora stata fissata, anche se il taglio del nastro avverrà “al grezzo”, ossia senza eventuali installazioni interne. Ma la cosa che conta è che il recupero, fino a pochi anni fa impensabile, oggi è stato completato.

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