L'ANALISI
07 Ottobre 2025 - 05:05
CASALMAGGIORE - Dopo il buon esito dell’esperienza dello scorso anno, anche per l’anno scolastico 2025/2026 l’Istituto d’Istruzione Superiore Giovanni Romani di Casalmaggiore ha confermato lo sportello educativo scolastico sulla mediazione dei conflitti, inserito nel progetto finanziato con fondi Pnrr 'Una bussola per il tuo domani'. È uno spazio dove alunni, alunne, professori possono parlare di conflitti che vivono a scuola.
Alcuni esempi di conflitti posso essere minacce continue, aggressioni, offese gravi e continue, denigrare o svalorizzare in modo pesante e continuo, bullismo. Queste situazioni se continuative nel tempo provocano tensione in gruppi classi o gruppi professori. È una attività quanto mai utile in un periodo storico in cui, come si vede un po’ tutti i giorni, gli ambienti scolastici possono essere terreno fertile per alcuni eccessi.
La scuola non è solo un luogo di apprendimento disciplinare, ma una vera e propria comunità educativa in cui studenti, docenti e famiglie intrecciano relazioni complesse. In questo intreccio, inevitabilmente, possono emergere disagi, incomprensioni e conflitti che, se non affrontati in modo adeguato, rischiano di compromettere il benessere scolastico e il percorso di crescita personale degli studenti. Per questo motivo, l’apertura di uno sportello di ascolto e mediazione dei conflitti rappresenta una scelta educativa e culturale di grande valore.
«Da un paio d’anni abbiamo attivo lo sportello per la gestione dei conflitti e contro l’abbandono scolastico. È parte di una progettualità più ampia che prevede interventi nelle classi, formazione docenti e coinvolgimento delle famiglie», spiega la dirigente Daniela Romoli.
Sono tre le possibilità per esternare e provare a risolvere il conflitto che un alunno vive all’interno del mondo scolastico:
«Gli educatori vedranno insieme alla persona interessata come gestire al meglio la situazione per farti star meglio a scuola, garantendo il sigillo delle informazioni. A gestire lo sportello sono operatori specialisti delle cooperative Nazareth e Cosper», prosegue Romoli. «Il vantaggio di avere degli operatori esterni al corpo docente – fa notare la dirigente – è che per i ragazzi è importante sapere di poter contare su qualcuno che non sia un insegnante, visto come colui che effettua le verifiche e dà i voti. Loro si sentono liberi di aprirsi, di parlare un po’ di tutto. E gli stessi insegnanti hanno accolto bene le figure degli educatori, con cui collaborano bene».
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