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IL CUORE DEI CREMONESI

‘Uniti’: «La truffa non ci ferma», donazioni da 3,7 milioni

Danni limitati a 209mila euro: «Nulla in confronto alla somma devoluta agli ospedali»

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cbarcellari@laprovinciacr.it

05 Ottobre 2025 - 09:23

‘Uniti’: «La truffa non ci ferma», donazioni da 3,7 milioni

Riccardo Crotti e Giovanni Bozzini

CREMONA - La OnlusUniti per la provincia di Cremona’ è pronta a voltare pagina. Con la sentenza del 1 ottobre, si è chiusa la vicenda giudiziaria sviluppata attorno ai 209mila euro sottratti da Renato Crotti e Attilio Mattenzi all’associazione nata per fronteggiare la crisi del Covid.

Ora ‘Unitiriparte; o meglio, non si è mai fermata. Perché, come hanno segnalato Giovanni Bozzini e Riccardo Crotti, rispettivamente segretario e presidente della Onlus, la truffa — che ha portato alla condanna dei due, con carcere e risarcimento danni — ha danneggiato l’associazione solo in minima parte: quasi 4 milioni di euro sono andati a sostegno delle strutture ospedaliere del territorio.

«Non intendiamo fermarci qui! — chiosano ad una voce Bozzini e Crotti — L’Associazione Uniti per la Provincia di Cremona in tutti questi anni ha collaborato con la Magistratura inquirente, che ha compiuto un grande lavoro d’indagine, portando a processo i principali attori dell’associazione a delinquere e i loro collaboratori». I danni inflitti alla Onlus sono stati dunque contenuti, in relazione a ciò che si è fatto: ‘Uniti’ può infatti contare su un curriculum ampio di donazioni, come ricordano Crotti e Bozzini: «È bene fare un bilancio del lavoro fatto dall’Associazione ‘Uniti’ in tutti questi anni sia nel periodo Covid che dopo».

Un consuntivo che dimostra quale impatto la Onlus sia riuscita ad avere sul territorio. «Dei circa 4 milioni raccolti grazie ai benefattori, oltre 3.700.000 euro sono serviti per far fronte alla pandemia e per l’acquisto di apparecchiature diagnostiche da donare agli ospedali cremonesi. È un lungo elenco che intendiamo rendere pubblico per dimostrare che i soldi dei cremonesi sono stati ben spesi, e sono serviti per potenziare le nostre strutture ospedaliere».

Nel dettaglio, facendo ‘i conti della serva’, emerge che all’ospedale di Cremona sono stati donati oltre un milione di euro per l’acquisto di attrezzature di ultima generazione, a cui si aggiungono i 454mila per l’ospedale Oglio Po, i 75mila destinati ad Ats Val Padana, i quasi 3mila per l’associazione cremonese ‘Siamo Noi’ e i 50mila a Caritas cremonese. A queste fanno eco altre donazioni altrettanto notevoli, come quella di 30mila euro all’Rsa ‘Arsac’.

Per quanto riguarda gli strumenti che sono stati donati, «Basti pensare — spiegano Bozzini e Crotti — che recentemente l’Associazione ha cofinanziato un ecografo per la Cardiologia dell’Ospedale Oglio Po assieme all’associazione Amici dell’Oglio Po, che è costato 110.000 euro. ‘Uniti per la provincia di Cremona’ ha anche dotato la Senologia dell’Ospedale Maggiore di un sistema basato sull’intelligenza artificiale per la prevenzione del tumore al seno. Abbiamo sempre collaborato in stretto contatto con le direzioni strategiche degli ospedali cremonesi, assecondato le loro esigenze e contribuito a migliorare i reparti di chirurgia, cardiologia, emodinamica dotandoli di apparecchiature di nuova generazione. Abbiamo sostenuto associazioni di volontariato e Pubbliche assistenze, distretti, Usca, Enti no-profit».

Si è trattato, come precisano, di un lavoro costante, che non viene semplicemente offuscato dal malaffare e dalle ignobili azioni di soggetti che hanno beneficiato di ampia reputazione, non fosse altro per i ruoli ricoperti negli anni. Ecco perché la chiusura, in prima battuta, della vicenda giudiziaria segna l’inizio di un nuovo percorso: «È stato difficile rialzare la testa, ma siamo andati avanti anche quando il sostegno ci è venuto a mancare da più parti. ‘Uniti per la Provincia di Cremona’ da fiore all’occhiello ad un certo punto non era più figlia di nessuno. Andremo avanti, ci sono altri obiettivi da raggiungere limitatamente alle risorse rimaste». E concludono: «Continueremo a far fronte ai nostri impegni senza vergogna come fatto sino ad oggi per rispetto di coloro che hanno creduto e sostenuto l’Associazione».

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