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IL CASO

Rapinò un anziano: condannato a 5 anni e 2mila euro di multa

Alla fermata del bus uno straniero aggredì un pensionato cremonese per 40 euro e le ‘bionde’: espulso

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

30 Settembre 2025 - 19:33

Rapinò un anziano: condannato a 5 anni e 2mila euro di multa

L'ingresso del Tribunale di Cremona. Nei riquadri: il pm Federica Cerio e l'avvocato Davide Lacchini

Si conoscevano Hicham e Carlo, marocchino del 1977 il primo, pensionato cremonese del 1948 il secondo. «In altre occasioni, l’anziano gli aveva dato i soldi, stavolta non voleva darglieli». Due anni fa, lo straniero i soldi se li è presi con la violenza. La rapina aggravata per due banconote da 20 euro, un po’ di spiccioli e un pacchetto di sigarette, oggi gli è costata 5 anni di reclusione e 2mila euro di multa. Il pm, Federica Cerio, aveva chiesto 5 anni e 1.200 euro di multa. È recidivo. Il Tribunale ha ordinato la sua espulsione dal territorio dello Stato, a pena definitiva. Entro 30 giorni la motivazione della sentenza.

I fatti risalgono al 2 febbraio 2023, giovedì, tra le 18 e le 19. Lo straniero e il pensionato viaggiavano sullo stesso autobus di linea. Alla fermata di Pizzighettone-Ponte Adda, prima è sceso l’anziano. Hicham lo ha raggiunto. Il capo di imputazione racconta che si è rivolto al pensionato in modo aggressivo: «Figlio di..., dammi i soldi, sei un pensionato, so che hai i soldi, dammeli».

Il 75enne si è allontanato, ha cercato di attirare l’attenzione dei passanti. Hicham lo ha afferrato con violenza per un braccio, lo ha trascinato in una zona non illuminata. E qui, lo ha insultato ancora, gli ha intimato di dargli i soldi, con una mossa rapida, ha infilato le mani nelle tasche del giubbotto del 75enne. Lo ha strattonato e «vinta la sua resistenza», gli ha rubato banconote, monete e sigarette. Il pensionato ha provato a riprendersi denaro e ‘bionde’, ma il marocchino ha reagito ancora con violenza.

Lo ha spinto «per assicurarsi il possesso delle cose sottratte o comunque per procurarsi l’impunità». Rapina con le aggravanti «di aver commesso il fatto approfittando di circostanze di tempo e di luogo (ossia in orario notturno e in luogo non coperto da illuminazione pubblica) tali da ostacolare la pubblica o privata difesa» e perché commessa nei confronti di una persona over 65. Due anni fa, erano intervenuti i carabinieri.


«È una violenza diretta alla persona, a strattonare la persona offesa che, all’epoca, aveva 75 anni: era una persona anziana con problemi di carattere motorio», ha evidenziato il pm. Al processo, l’anziano non è stato sentito per le sue condizioni psicofisiche: è stata acquisita la querela. Davide Lacchini è l’avvocato che ha difeso d’ufficio lo straniero che con il legale non si è mai fatto vivo.

«Parliamo di un episodio che avviene in un luogo aperto al pubblico tra persone per fatti che non conosciamo. Qui noi non abbiamo la persona offesa, non possiamo indagare sul perché», ha arringato il difensore, ipotizzando che tra i due ci fossero questioni di soldi in sospeso. La difesa ha parlato di fatti di «lieve entità», ha chiesto l’assoluzione dalla rapina per mancanza di prove, ipotizzando, semmai, l’esercizio arbitrario delle proprie ragioni.

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