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IL PROCESSO

«Cani senza cibo», non diffamò

Il giudice ha stabilito che non c’era diffamazione nelle parole scritte da Ilaria su Facebook: una vicenda iniziata da un video postato dal vicino e conclusa con l’assoluzione di entrambi

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

27 Settembre 2025 - 08:18

«Cani senza cibo», non diffamò

CREMONA - «Adesso sono tranquilla, ma mi sono fatta il sangue amaro, perché tu cerchi di fare qualcosa di buono e guarda dove finisci». Ilaria è finita davanti al giudice con l’accusa — ieri caduta —, di aver diffamato, cinque anni fa su Facebook, la proprietaria di due cani, un pitbull e un meticcio, lasciati in giardino «senza acqua e cibo; erano sporchi, bagnati, mi pare che il giorno prima ci fosse stato un temporale», si è difesa. Assolta, Ilaria «perché il fatto non sussiste».

E insieme a lei, è stato assolto Fabio, il vicino di casa della padrona dei cani. Lui su un Gruppo Facebook, ad aprile 2019, aveva pubblicato il video degli animali in giardino. Scrollando il social, Ilaria lo aveva visto e, preoccupandosi degli animali, era corsa a dare un’ occhiata. Faceva sempre così, anche quando riceveva segnalazioni. Sotto il video, aveva commentato: «Questa è la situazione in cui vivono questi due cani. Fango, senza acqua e senza cibo. Un riparo per entrambi e senza nemmeno una tettoia per ripararsi dalle intemperie. Piangono e abbaiano alla porta per chiamare qualcuno (che però non si vede mai)... È stata fatta una denuncia alla Polizia locale che spero riesca a risolvere questa situazione... per il momento i cani sono sotto controllo... Passo ancora io a controllare random, ciotole vuote... gli avevo detto di mettere un secchio da pittore, ma non mi hanno ascoltata».

Per il vicino, difeso dall’avvocato Roberto Maria Dall’Olmo, il pm onorario aveva chiesto 900 euro di multa. E pur «capendo il nobile motivo», 600 euro di multa li aveva chiesti per Ilaria, assistita dagli avvocati Enrico Moggia e Luca Curatti.

Non c’era nulla di diffamatorio nel commento di Ilaria. Lo ha evidenziato l’avvocato Moggia nella sua arringa. «Se guardiamo i commenti riferibili alla mia assistita, non sono che un mero racconto di circostanze vere, confermate dai sopralluoghi della Polizia locale e dall’ispezione dell’Ats Val Padana, che ha rilevato una situazione di incuria in cui si trovavano gli animali. Nel commento non vi è alcuna arbitraria lesione dell’altrui reputazione». Un «video del tutto generico», ha sottolineato l’avvocato Dall’Olmo, richiamando anche le argomentazioni spese dal collega.

Cinque anni fa, la padrona dei cani querelò il vicino e Ilaria, perché «dire che io non amo gli animali... li rispetto, io li porterei tutti a casa. Sono anche vegetariana. Pubblicare su Facebook il giardino di casa mia, dicendo che maltrattavo i miei cani, filmare in casa della gente, il mio indirizzo di casa... è una follia. Di notte sentivo tirare delle cose contro le ante della finestra, la mattina trovavo uova, banane, pomodori». Ora, nessuno l’aveva accusata di aver maltrattato i cani. E non c’è neanche al diffamazione.


Cinque anni sulla graticola. «Da allora, io non vado più a vedere un animale, mi spiace, ma mi volto dall’altra parte», ha commentato Ilaria che da questa vicenda ha imparato una lezione: «Non commento più nulla su Facebook».

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