L'ANALISI
26 Settembre 2025 - 05:30
Rosina Anadotti, Maria Guarneri e Elda Belfanti
TORRICELLA DEL PIZZO - Una quotidianità fatta di attenzioni famigliari, alimentazione equilibrata e uno stile semplice, spesso vissuto interamente all’interno del proprio borgo. Potrebbe essere questa la ricetta di Torricella del Pizzo, ribattezzato il paese dei centenari. Con poco meno di 600 abitanti, il comune vanta tra i suoi residenti ben tre donne che hanno raggiunto e superato i cento anni.
Elda Belfanti, nata il 22 settembre 1925, ha iniziato la sua carriera come infermiera specializzata all’ospedale Niguarda di Milano. Dopo il matrimonio si è trasferita a Roma, dove ha lavorato per la Croce Rossa fino alla scomparsa del marito. Negli ultimi anni ha scelto di tornare nel paese natale, dove oggi vive la sua età avanzata circondata dall’affetto della comunità.
Rosina Anadotti, venuta al mondo l’11 agosto 1924, è la penultima di sette fratelli ed è sempre rimasta a Torricella del Pizzo. Dopo la seconda guerra mondiale ha sposato Onorato Severo Scaroni, dedicandosi ai campi e alla famiglia. La sua lunga esistenza è stata arricchita dall’amore dei figli Pierluigi ed Ernesto, delle nuore, dei nipoti e dei pronipoti che oggi continuano a starle accanto.
Maria Guarneri, classe 1923, ha trascorso l’infanzia in una famiglia di agricoltori e fin da giovanissima ha lavorato nei campi. A 15 anni ha conosciuto Sergio Mantovani, che in seguito è diventato suo marito. Dal loro matrimonio è nato Guglielmo, padre dei nipoti Edmondo e Federica, ai quali la nonna ha sempre dedicato grande affetto. Persona socievole e intraprendente, ha coltivato la passione per il cucito e il ricamo, senza rinunciare alla cucina, in particolare ai suoi celebri gnocchi.
Per il sindaco Alessandro Farina, la longevità delle concittadine è motivo di orgoglio.
«Una delle ragioni – spiega – risiede nella scelta di far vivere gli anziani in casa con i parenti, ritardando il più possibile il trasferimento in strutture. La cura domestica influisce sull’umore e sul benessere della persona. Inoltre, chi ha vissuto la giovinezza nel periodo bellico è abituato a uno stile di vita lento e senza stress. Anche l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nella longevità».
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