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CREMONA

Sos minori non accompagnati: «Fondi per accoglierli»

Anci Lombardia mobilitata: «Ogni euro scoperto significa meno servizi per tutti»

La Provincia Redazione

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24 Settembre 2025 - 10:35

Antonella Nuovo: "Il tutore di minori stranieri non accompagnati"

Andrea Virgilio e Marina Della Giovanna

CREMONA - I Comuni capoluogo della Lombardia lanciano un appello unitario al Governo per il mancato rimborso dei costi sostenuti per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Non è la prima volta che l’associazione dei Comuni prende posizione sulla questione, terreno di scontro tra amministrazioni e Governo centrale. L’ultimo affondo lamentato dai sindaci è il drastico taglio che porta al 35% i rimborsi ministeriali annunciato dal Viminale.

L’allarme sulle difficoltà di gestione del fenomeno sociale è stato condiviso durante una riunione di Anci Lombardia, presieduta da Mauro Guerra e dal sindaco di Varese, Davide Galimberti nella sua funzione di coordinatore dei capoluoghi, alla presenza di primi cittadini e assessori.

«L’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati è una responsabilità che i Comuni assolvono per conto dello Stato, garantendo protezione e percorsi educativi a chi arriva senza famiglia», ha dichiarato il sindaco di Cremona, Andrea Virgilio, intervenendo sulla vicenda. «È un impegno che non può essere scaricato sulle spalle dei sindaci, chiamati a gestire un carico economico ormai insostenibile senza la certezza di rimborsi adeguati. Ogni euro che rimane scoperto si traduce in minori risorse per altri servizi fondamentali delle nostre comunità».

La questione riguarda il metodo di rimborso dei fondi utilizzati dai Comuni: «Le amministrazioni hanno anticipato il denaro, per poi chiederlo al Governo, ma non sembra ormai che restituirli sia un atto dovuto», prosegue amareggiato Virgilio. «Non è accettabile che le amministrazioni locali siano esposte a questo squilibrio: lo Stato deve tornare a fare la sua parte, assicurando la copertura completa delle spese come la legge prevede».

La circolare ministeriale giustifica il taglio affermando che le richieste di rimborso dei Comuni hanno superato i fondi disponibili, lasciando quindi l’onere dell’eccedenza ai municipi. Proprio per questo, la battaglia si è spostata su un piano nazionale. «Su questo punto i Comuni lombardi sono uniti. Attraverso Anci Lombardia stiamo chiedendo con forza che il Governo dia risposte concrete e tempestive, a partire dalla prossima legge di bilancio», ha aggiunto il primo cittadino cremonese. «Non si tratta di rivendicazioni di parte, ma di un atto dovuto nei confronti delle istituzioni locali e dei cittadini che rappresentiamo».

Come confermato dalla nota di Anci Lombardia, l’associazione ha deciso di fare pressioni per uno stanziamento adeguato in legge di bilancio. Sono previste iniziative di mobilitazione, a partire dalla seconda metà di ottobre, per sollecitare una «responsabilità condivisa di tutti i livelli istituzionali».

«Il tema, delicato e importante, non può essere scaricato sugli enti locali – scrivono i Comuni nella nota – che si trovano a farsi carico impropriamente di oneri che per legge spetterebbero allo Stato. I crediti, che alcuni Comuni vantano da 2-3 anni, ammontano a diverse milioni di euro: Bergamo, ad esempio, attende 8,3 milioni, mentre Varese 2 milioni».

Al 31 luglio, la Lombardia ospita 2.160 minori non accompagnati, il 13,5% del totale nazionale, posizionandosi come seconda regione italiana per accoglienza dopo la Sicilia.
Per far fronte alla situazione, i sindaci intendono sensibilizzare i parlamentari eletti in Lombardia e promuovere una mobilitazione nella seconda metà di ottobre, facendo leva anche sulla disponibilità mostrata ieri dal ministro Piantedosi. Nell’incontro sono state coinvolte persino le avvocature comunali per valutare azioni legali a supporto delle iniziative politiche, dimostrando la gravità di una situazione che rischia di pesare ulteriormente su bilanci già provati dai tagli ai trasferimenti.

A fotografare con precisione la situazione a Cremona era stata l’assessore alle politiche sociali Marina Della Giovanna parlando di circa 250 arrivi all’anno: «Quella dell’accoglienza dei minori non accompagnati non è una scelta ma un obbligo di legge per le amministrazioni. Confidiamo ora che si concretizzi quanto dichiarato in questi giorni dal ministro Piantedosi e che si trovino gli stanziamenti necessari a ristorare i Comuni delle spese sostenute, come sempre avvenuto in passato».

C’è poi il tema del Sai: le strutture di accoglienza pubbliche, «già molto capienti», non bastano per collocare tutti i ragazzi che arrivano a Cremona e l’amministrazione deve pertanto rivolgersi ai circuiti extra-Sai, alla base dell’aumento delle spese negli ultimi anni. Una situazione ben oltre i limiti al punto che oggi 150 minori sono in strutture extra-Sai, contro 133 nel circuito Sai. «Il tema è anche la ripartizione che dovrebbe avvenire a tutti i livelli: quello nazionale ma anche provinciale, in un’ottica di responsabilità condivisa. E invece alle forze dell’ordine del nostro Comune arrivano ancor oggi flussi anomali che andrebbero ripartiti in maniera più sostenibile».

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