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ACCOGLIENZA: L'APPELLO

Minori non accompagnati, Virgilio: «Con i tagli rischiamo il collasso»

Negli ultimi quattro anni la spesa è triplicata fino ad arrivare a 8,5 milioni nel 2024. Il sindaco: «Continueremo a fare la nostra parte ma il governo deve sostenerci»

Francesco Gottardi

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fgottardi@cremonaonline.it

26 Agosto 2025 - 09:20

Minori non accompagnati, Virgilio: «Con i tagli  rischiamo il collasso»

CREMONA - «Con i tagli del Governo rischiamo il collasso. Servono risposte nazionali». Il sindaco di Cremona Andrea Virgilio torna a lanciare l’allarme sulla tenuta del sistema di accoglienza dei minori non accompagnati. Lo fa commentando l’annuncio di tagli ai rimborsi ministeriali del 35% annunciati dal Viminale. Insieme ad Anci, l’associazione dei Comuni italiani, il primo cittadino è impegnato in una battaglia nazionale per evitare questa riduzione e che lo vede protagonista vista anche la portata del fenomeno sul territorio cremonese.

A chiarire i numeri era stata l’assessore alle politiche sociali Marina Della Giovanna rispondendo a un’interrogazione della minoranza: «Attualmente nel Comune di Cremona sono accolti 280 minori – dati relativi al 30 giugno – distribuiti nei circuiti di accoglienza Sai e extra-Sai». E con «circa 250 arrivi all’anno» il circuito cremonese rappresenta un «ingranaggio prezioso del sistema dell’accoglienza fatto di operatori, volontari e tutori che garantiscono la qualità dei percorsi. Un sistema strutturato che prevede prima accoglienza, osservazione psico-socio-educativa e poi inserimento in comunità, appartamenti o in modelli sperimentali come l’affidamento potenziato».

Un sistema i cui costi sono aumentati vertiginosamente negli anni e che ora «è sotto scacco». Da un lato la spesa per l’accoglienza e l’inserimento dei minori stranieri non accompagnati è triplicata dal 2021, passando da circa 2,5 milioni di euro agli 8,5 spesi nel 2024. Un dato in crescita netta anche rispetto all’anno precedente: nel 2023 la spesa complessiva era stata infatti di 7,8 milioni di euro. Tra le ragioni dell’aumento c’è anche l’insufficienza dei circuiti Sai nel gestire i flussi d’arrivo: le strutture esistenti nel circuito Sai non bastano ad accogliere tutti e pertanto il Comune deve appoggiarsi a realtà esterne, più costose.

Ad oggi il rapporto è di 150 minori nelle strutture extra Sai, contro 133 nel Sai. Un ribaltamento di proporzione che ha fatto esplodere i costi dell’accoglienza passati dai 3,2 milioni del 2021 ai quasi 10 milioni previsti per quest’anno. In questo contesto, d’altro canto, arriva la notizia del ministero dell’Interno della riduzione dei rimborsi per le spese sostenute autonomamente dai Comuni. Il riferimento è alla circolare del Viminale dello scorso giugno che, di fatto, rivoluziona le regole: il governo centrale rimborserà solo il 35% delle spese sostenute per l’accoglienza straordinaria dei minori soli.

Un taglio drastico e retroattivo che, a livello nazionale, lascia scoperti oltre 190 milioni di euro per il biennio 2023-2024: «Le amministrazioni hanno anticipato il denaro, per poi chiederlo al governo, ma non sembra ormai che restituirli sia un atto dovuto». Nella circolare diffusa dal ministero degli interni si faceva presente come i fondi richiesti per coprire tali spese dai Comuni avessero superato i finanziamenti disponibili. Questo significa che le spese che eccedono la quota disponibile resterebbero a carico dei municipi.

«Sono fenomeni di ampia portata, che pesano molto sulla spesa dei comuni. Un mancato rimborso farebbe saltare i conti di tanti enti, compromettendo non soltanto il sistema di accoglienza nella città ma anche l’intera filiera di accompagnamento in cui queste persone, che arrivano da noi con storie e vissuti incredibili alle spalle ma anche tante aspirazioni di una vita migliore, sono inserite. Un vero e proprio collasso a livello nazionale». Un problema che impatterebbe tutte le città, connesse da quella rete invisibile dei flussi migratori e del sistema di accoglienza: «Si tratta di una questione che va al di là della destra o della sinistra: per gli amministratori locali il tema c’è ed è urgente».

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